La statua di Niobe con i suoi sette figli maschi e le sette figlie femmine morenti nel giardino della villa di Marco Valerio Messalla Corvino stava a indicare il coraggio dell’opposizione al dio Apollo ed alla sua madre Latona. Il circolo letterario che si riuniva infatti attorno a Messalla era una sorta di contraltare al circolo poetico di Mecenate, quello ufficiale della signoria augustea. Quando nel 2012 a pochi chilometri da Roma, lungo la via Appia nei pressi di Frattocchie, vennero alla luce prima alcune statue del gruppo dei niobidi, poi mosaici e muri della villa, si ebbe da subito l’impressione di una scoperta importantissima, per ricostruire non solo uno dei principali circoli culturali della Roma imperiale del primo secolo avanti Cristo, ma anche un pezzo di storia sconosciuta dell’opposizione ad Augusto.
La scoperta è stata ricordata agli inizi di febbraio dalla relazione di Alessandro Betoni al convegno “Tra Appia e Latina: dinamiche insediative e sviluppo del territorio alle pendici dei colli Albani”, organizzato dal Reale istituto Neerlandese di Roma. Il convegno ha aiutato a contestualizzare la recente scoperta nell’ambito dello sviluppo di una serie di abitazioni «sorte come ville rustiche in età augustea», come ha ricordato lo stesso Betoni. L’archeologo Massimiliano Valenti, direttore del Polo museale di Monte Porzio Catone, ha ricordato poi come i resti di 150 cisterne dell’epoca ritrovate nell’Ager Tuscolano stanno a dimostrare che molte di esse non sono riferibili a rifornimenti per nessuna villa di età romana oggi conosciuta e che quindi nell’area dovevano esserci anche altre abitazioni importanti delle quali, almeno fino ad ora, non siamo riusciti a trovarne tracce né documentali né archeologiche.
La villa di Messalla, in quella che ai tempi dell’antica Roma era la località Boville, oggi conosciuta appunto come Frattocchie, era uno dei luoghi dove si radunavano i poeti e gli intellettuali di quel circolo culturale il cui esponente più noto è senza dubbio Ovidio. Per quanto da un punto di vista strettamente letterario quei poeti erano caratterizzati da uno stile elegiaco e da contenuti per lo più amorosi, in opposizione all’impegno civile e organico al regime che caratterizzava i poeti del circolo di Mecenate, a iniziare dai più famosi di tutti vale a dire Virgilio ed Orazio. Il circolo di Messalla vide negli ultimi decenni del primo secolo avanti Cristo radunarsi importanti figure della famiglia imperiale in quella che è stata forse la più insidiosa delle congiure contro Augusto.
L’episodio si concluse con il famoso processo del 2 avanti Cristo, che fu presentato come la stroncatura di un gruppetto di lussuriosi nobili delle migliori e più influenti famiglie dell’epoca. Passò alla storia come uno scandalo sessuale ai massimi livelli del regime visto che vide la condanna dell’unica figlia di Augusto, Giulia ai tempi moglie del futuro imperatore Tiberio, esiliata a Ventotene, e del figliastro della sorella di Augusto Ottavia, Iullo Antonio, figlio di Antonio e della sua prima moglie Fulvia, che prevenne col suicidio una scontata condanna a morte.
Anche dopo il processo, sul circolo rimase una sorta di macchia di infamia: basti ricordare che lo stesso Ovidio fu esiliato a Rodi nell’8 dopo Cristo per ragioni che mai furono rivelate e non riuscì mai a farsi perdonare, malgrado le insistenti suppliche ad Augusto e a sua moglie Livia, donna forte del regime e grande protettrice e animatrice del circolo di Mecenate.
Nel convegno romano dei primi di febbraio è stata presentata una relazione che potrebbe spiegare la caduta in disgrazia della zona di Boville come sede di importanti ville imperiali. Già alla fine del primo secolo dopo Cristo, in età domizianea, ci furono insediamenti popolari nella zona di Albano che culminarono con l’installazione della seconda legione Partica, con l’acquartieramento di circa 5.000 soldati e delle loro famiglie sotto Settimio Severo, alla fine del secondo secolo. Ma dalla villa dei Quintili sul tratto dell’Appia ancora vicino all’urbe alla villa di Caligola sul lago di Nemi, gli insediamenti romani importanti sono numerosissimi.
Concludiamo tornando alla villa di Messalla Corvino. Curiosa tradizione quella del circolo di Messalla che deve avere lasciato una sorta di memoria politica nella terra della zona. Nei decenni scorsi la zona di Frattocchie era famosa infatti nel panorama politico italiano per essere la sede della arcinota scuola di politica per amministratori del Pci. Una vera e propria tradizione politica di quelle terre a vocazione popolare e d’opposizione.