Quella dell’8 marzo è stata l’ennesima giornata nera per il trasporto pubblico romano. Certo, questa volta lo sciopero era nazionale, e i lavoratori dell’Atac si astenevano dal lavoro insieme ai colleghi di altre grandi città. Ma quello dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico della capitale rappresenta un caso unico nel panorama italiano. Un disastro senza eguali, un modello di malagestione indegno d’un Paese dell’Occidente sviluppato.
Autobus che prendono fuoco, convogli della metro che perdono pezzi, centinaia di vetture ferme nei depositi per carenza di manutenzione e perfino per mancanza di pneumatici e lampadine. L’Atac, 12 mila dipendenti a libro paga, sembra arrivata al capolinea. Affossata da quasi un milione e mezzo di debiti, ruberie, sprechi e inefficienze.
Il dossier è sul tavolo dell’amministratore unico Manuel Fantasia, scelto a settembre 2016 dalla sindaca Virginia Raggi dopo l’addio polemico di Mario Rettighieri. Ma la nuova gestione si è subito tinta di vecchio, con il ritorno di gran parte della vecchia guardia fatta fuori da Rettighieri, e l’annuncio di decine di nuovi autobus.
Aspettando che i sogni di Fantasia si traducano in realtà, vale la pena di riprendere il confronto fatto da un’associazione di consumatori, l’Aduc, tra l’azienda di trasporto municipale romana e quella milanese. L’analisi è stata fatta analizzando i bilanci del 2015, anno in cui l’Atac è riuscita a perdere 79 milioni di euro mentre l’Atm (l’azienda di trasporto urbano di Milano) ha generato per l’azionista pubblico un utile di 23 milioni.
Atac produce meno, ma costa più di Atm (1,056 miliardi di euro contro 1,036) e incassa sensibilmente meno (986 milioni contro 1,056 miliardi).
Dalla pubblicità sui mezzi, Atm ricava 18,6 milioni di euro all’anno, Atac appena 7,6. Le multe ai passeggeri per Atm valgono oltre 8 milioni, per Atac, che pure registra punte di evasione tariffaria fino al 40%, invece ammontano a poco più di un milione. Atm spende di assicurazioni 9,65 milioni all’anno mentre l’azienda romana arriva a bruciarne quasi 25 milioni.
Atm garantisce la copertura di un’area di 657 chilometri quadrati e ha un parco vetture di poco meno di 2000 mezzi (di cui 1.385 bus) a fronte dei 2400 Atac (di cui 2.085 bus) che però deve coprire oltre 1300 chilometri quadrati. Atm, nonostante il perimetro aziendale più piccolo, «produce» più servizio: nel 2015 le vetture milanesi hanno percorso 183,9 milioni di chilometri rispetto ai 150,3 di Atac, che in 12 mesi ha soppresso oltre 650 mila corse. Per lo più a causa di guasti.
F.Sa.