Una partita, sulla carta, poco entusiasmante che ha suscitato l’interesse di tutti i seguaci del mondo pallonaro solo perché la Roma sembrava crollata e la partita di Palermo lo doveva confermare o smentire. Infatti i giallorossi hanno fallito negli ultimi tre appuntamenti e in pochi giorni hanno fortemente messo in dubbio la possibilità di vincere qualcosa in questa stagione.
La sconfitta con il Napoli ha fortemente precluso l’aggancio alla Juventus, con i bianconeri a distanza di sicurezza con 8 punti. La sconfitta con la Lazio per la coppa Italia, oltre a complicare la partita di ritorno (la Roma dovrebbe vincere con almeno 2 gol di scarto senza subirne) ha confermato ciò che nella partita con i partenopei si era già notato: la Roma è alle corde!
Ma la sconfitta in Europa League con il Lione è stata la mazzata sul morale dei Tifosi giallorossi. Il primo tempo chiuso in vantaggio, dopo essere stati addirittura in svantaggio dopo pochi minuti, aveva dimostrato che la Roma non era inferiore ai francesi e invece un secondo tempo impensabile condanna la Roma nella partita di ritorno all’Olimpico a superare il Lione con 3 gol di scarto e a non subire reti.
Invece la Roma messa in campo da Spalletti ha smentito quanti l’avevano già data per bollita, vincendo 3 a 0 con un volenteroso ma debole Palermo, alla prima uscita con il nuovo presidente Paul Baccaglini.
La Roma aveva cominciato malino la partita, con una papera di Szczesny graziato dal guardialinee che aveva annullato un gol regolare a Nestorowski.
Spalletti ha fatto turn over facendo scendere in campo, al posto di Strootman, Grenier il centrocampista arrivato proprio dal Lione a gennaio. Dopo qualche incertezza iniziale il francese ha preso il comando del centrocampo pennellando la palla gol per un El Shaarawy ispirato.
La Roma sembrava controllare bene la partita fino alla chiusura del primo tempo. Al rientro l’allenatore del Palermo Lopez ha messo in campo la qualità e l’esperienza di Diamanti e subito la partita è cambiata. Diamanti va spesso a creare superiorità numerica dalle parti di Peres. È un altro Palermo, e più di una volta ha creato occasioni da rete che hanno messo in evidenza una difesa, quella romanista, impacciata e spesso in ritardo. In più di una occasione Szczesny si è fatto perdonare parando o deviando maligne palle gol palermitane.
Poi Spalletti ha capito che Granier aveva finito la birra e ha fatto entrare Dzeco tenuto a riposo fino a quel momento e la Roma ritrovava il punto di riferimento. Infatti al minuto 31 del secondo tempo, Dzeko riceveva un pallone da Naiggolan, lo controllava di petto e beffava con un tocco di sinistro Fulignati in uscita.
Concludeva una partita oramai già chiusa un gol di Peres su invito di Strootman in contropiede subentrato ad El Shaarawy. La solita polemica tra Totti e Spalletti che ad un quarto d’ora dalla fine ha chiesto a Francesco se volesse entrare per i minuti finali. Totti non ha dato disponibilità per un mal di schiena che si porta dietro da qualche giorno. In conclusione una buona Roma che ristabilisce le distanze e si riprende il secondo posto e una nota positiva dalla panchina giallorossa che ha dimostrato che anche chi non ha giocato con continuità (Granier, Mario Rui e Juan Jesus) può dare il suo valido contributo. Su tutti il solito “Ninja” Naingolan che sembra essere ovunque in campo e che ha sfiorato il gol più volte. Poco incisivo invece Salah, specie nel secondo tempo.