Finto concorso
per nuova assessora
ai Lavori pubblici

Deve essere donna, iscritta al Movimento 5 Stelle in data “antecedente a gennaio 2016”,  laureata in “materie tecnologiche” o “economico-giuridiche”, con una “forte dedizione al risultato” e attitudine a “lavorare in team”. Ecco quanto si legge nel “bando” per la selezione del nuovo assessore ai Lavori Pubblici della capitale. Il concorso per un posto nella giunta Raggi è l’ultima trovata dei grillini che si dilaniano sulle nomine in Campidoglio. E così, per evitare che il Movimento romano vada in frantumi, qualche testa fina del vertice pentastellato ha deciso di fissare le regole con il bando-concorso. Un minuzioso documento di tre pagine e due allegati.

Marco AurelioL’occasione del bando è stata fornita dall’uscita di Paolo Berdini, l’assessore all’Urbanistica costretto a dimettersi a metà febbraio dopo l’intervista alla “Stampa” in cui accusava la sindaca di essere “impreparata”, “inadeguata” e di essersi circondata  di un’autentica “corte dei miracoli”. Le dimissioni di Berdini furono accolte con riserva, in attesa d’un sostituto la cui ricerca da parte della Raggi fu al solito affannosa. Alla fine la sindaca riuscì a far passare  Luca Montuori, architetto, professore di progettazione urbanistica a Roma Tre, ma – soprattutto – capo dello staff del vicesindaco Luca Bergamo. Beppe Grillo digerì Montuori a condizione che rinunciasse alla delega dei Lavori Pubblici che aveva Berdini.

La nomina del nuovo assessore viene utilizzata dal vertice Pentastellato per un “ritorno allo statuto”, quindi alle origini e alle “regole  del Movimento”.  Con un documento scritto, il “bando”, non a caso riservato a una donna. Infatti nella giunta Raggi gli uomini sono in stragrande maggioranza, mentre “precetti statutari e normativi prevedono che il 50 per cento degli assessori capitolini deve essere costituito da donne”.

Come in ogni concorso, anche gli aspiranti alla guida dei Lavori Pubblici del Campidoglio hanno un termine ultimo per presentare le loro domande. Devono farlo entro il 26 marzo, via mail, attenendosi alle dettagliate regole fissate dal bando. Ai candidati viene per esempio richiesta una “lettera di presentazione”.  Dovranno indicare “le motivazioni della scelta” ed  evidenziare “le professionalità precedenti”. Alla fine le candidature verranno valutate da un “gruppo di selezione”,  una commissione d’esame, che però non dovrà rendere conto a nessuno al di fuori del ristretto vertice pentastellato. Infatti le «valutazioni avverranno a insindacabile giudizio del gruppo di selezione». Come dire che il futuro assessore ai Lavori Pubblici della capitale lo sceglieranno la sindaca e i grillini che contano.

 

F.Sa.