Non è bastata la vittoria di misura (3 a 2) della Roma per ribaltare il risultato della partita di andata vinta dai biancocelesti per 2 gol a zero. La serata era stata allietata dal ritorno dei tifosi delle curve, dopo la rimozione delle barriere volute dalla prefettura due anni fa. I giallorossi l’hanno spuntata, tuttavia i biancocelesti si sono qualificati per la Tim Cup.
Alcune coreografie minimali si sono viste soprattutto in curva Nord con uno sbandieramento di bandierine laziali agitate vorticosamente dai tifosi. In curva Sud si sono riviste bandiere e cartelloni con gli slogan di sempre. Niente a che vedere con le coreografie del passato, ma è la colonna sonora dei canti dei tifosi che ci fanno tornare indietro a quel calcio dove il tifo sano era uno spettacolo nello spettacolo.
La partita, come era nelle previsioni, l’ha fatta la Roma che doveva ribaltare il difficile risultato dell’andata. Già al secondo minuto Dzeko solo davanti al portiere laziale non riesce a concretizzare l’occasione. La Roma si spinge spesso dentro l’area laziale e i giocatori riescono a contrastare con successo le folate romaniste. In pratica la stessa tattica della partita giocata a marzo con la squadra di Inzaghi che aspetta la Roma e la colpisce in contropiede.
Ma al 37’ la Lazio passa in vantaggio sfruttando una leggerezza della difesa romanista quando Felipe Anderson mette al centro, senza essere pressato, e il rimpallo tra Manolas e Immobile favorisce l’attaccante, che impegna Gerson in una respinta miracolo, ma che nulla può contro la ribattuta a rete di Milinkovic-Savic.
Il serbo aveva già segnato all’andata entrando così tra gli uomini derby dei biancoazzurri. La Roma continua ad attaccare a testa bassa. È invece un errore di De Vrij (sostituito dopo poco con Hoedt), che permette il pareggio con un gol di El Shaarawy, chiudendo il primo tempo per i giallorossi con ancora meno speranze.
Al rientro la musica non cambia: al 56’ Ciro Immobile riporta avanti la Lazio, involandosi da solo su assist di Milinkovic nella metà campo vuota. A questo punto la Roma vede sfumare la possibilità di passare il turno, la Lazio abbassa, comprensibilmente, la guardia e Salah pareggia e segna poi il gol della vittoria giallorossa.
Dzeko non pervenuto, Naingolan sicuramente non alla sua altezza (ma aveva giocato l’intera partita sabato con l’Empoli), Strootman non in serata. La Lazio aveva già ipotecato la finale il 1 marzo segnando il secondo gol. Della Roma in luce solo El Shaarawy e 20 minuti di Salah. È stato uno dei derby più tristi per una tifoseria, quella giallorossa, che si merita ben altro. Da registrare, nessun incidente sugli spalti, uno scontro tra tifosi in pizzeria.