C’è da non credere ai propri occhi: una enorme nube nera sovrasta e ingloba la cupola di San Pietro. Sono in via Gregorio VII e sto tornando a casa con mia moglie Laura. Cosa sarà? Laura dà una prima risposta: «Di sicuro è un incendio. Chissà dov’è e come è scoppiato!».
Sono le 17,30 di ieri. Un gruppo di turisti è a testa in su. Sono perplessi, incuriositi e impauriti. Domandano: «Di che si tratta?». Ancora non ci sono notizie: «Non si sa ancora nulla». Una signora è allarmata: «Speriamo che non sia un rogo come quello di Pomezia! Fu un disastro!». Ai primi di maggio, infatti, divampò un incendio in un’azienda di smaltimento di rifiuti speciali, eco balle di plastica e carta, sulla via Pontina, vicino a Pomezia. Per alcuni giorni una chilometrica nube nera si allargò dai Castelli alla costa romana, sprigionando mefitiche esalazioni. Si parlò di fumi tossici per dell’amianto bruciato ed altri elementi inquinanti.
Questa volta il fumo sembra venire da Primavalle, un quartiere periferico a Roma nord, a pochi chilometri dalla basilica di San Pietro. Poi si cominciano a sentire delle sirene dei vigili del fuoco e della polizia. Quindi arrivano le prime notizie. Il Messaggero.it scrive: è andato a fuoco uno sfasciacarrozze nella zona di via Mattia Battistini, a Primavalle.
Più in particolare: intorno alle 17 è scoppiato l’incendio, sono andate a fuoco oltre 50 macchine dell’autodemolizione, a molte sono esplosi i serbatoi della benzina. È andato tutto bruciato: scocche, tappezzerie, plastiche, copertoni, impianti elettrici, batterie. Tutti elementi altamente inquinanti. I “botti” delle esplosioni hanno gettato nel panico i residenti, hanno fatto scattare molti sistemi di allarme, interi palazzi sono stati sommersi dalla gigantesca nube nera provocata dall’incendio. Molte persone si sono barricate in casa sigillando finestre e porte. Una raffica di telefonate di cittadini spaventati è piovuta sui vigili del fuoco. Subito è scattato il dispositivo di sicurezza.
Sono intervenuti i pompieri per spegnere l’incendio, i carabinieri, la polizia e i vigili urbani hanno bloccato l’accesso a tre strade chiave: via Mattia Battistini, via dei Monti di Primavalle e via Lucio II. Tre palazzine sono state evacuate per precauzione. Il traffico è andato in tilt in mezza città, in particolare da via Boccea a via Trionfale, da via Aurelia a via Olimpica, da via Pineta Sacchetti a piazza Irnerio.
Alle 19,30 è arrivata Virginia Raggi assieme all’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari. Da tempo i cittadini mettono sotto accusa la presenza dello sfasciacarrozze, struttura ad alto rischio, all’interno della città. La sindaca di Roma ha precisato a Rainews24: «L’incendio è domato. Stiamo organizzando la notte per i residenti» delle palazzine evacuate per precauzione. Ha aggiunto: «Ancora non sappiamo se potranno rientrare nei loro appartamenti».
Non si segnalano, fortunatamente, né morti né feriti. Ma c’è da verificare l’incidenza sulla zona dei materiali altamente inquinanti bruciati nell’incendio. L’Agenzia per l’ambiente (Arpa) del Lazio dovrà effettuare attente verifiche sulla tossicità dell’area. A nemmeno un mese di distanza dal rogo di Pomezia, ne è seguito un altro di analoga gravità. È un nuovo elemento sulla fragilità del sistema di sicurezza ambientale della capitale. Non è pensabile accettare il destino di intervenire sempre a posteriori, dopo un disastro. Anche in questo caso fortunatamente non si registrano vittime, ma non è possibile affidarsi sempre alla buona sorte.
R.Ru.