Borgo Ripa rinasce a nuova vita. Dopo cento anni di semi abbandono e dieci
di attenti lavori di restauro e di ristrutturazione, rivive lo splendido ed antico Borgo dei Pamphilj, una delle famiglie nobiliari più potenti di Roma. È una piccola, meravigliosa città autonoma posta tra la sponda del Tevere e le case medioevali di Trastevere. All’inizio del 1600, assieme al Palazzo Pamphilj di piazza Navona, era il regno di donna Olimpia Maidalchini.
Donna intelligente, tenace, intraprendente e risoluta, sposò in seconde nozze Pamphilo Pamphilj, uomo molto più anziano di lei. Fu intima (qualcuno dice amante) del cognato Giambattista Pamphilj, eletto poi papa con il nome di Innocenzo X.
Donna Olimpia, grazie all’amicizia con il pontefice, divenne ricchissima. Aveva due soprannomi che sono tutto un programma: il primo era la “papessa”, per il potere acquisito grazie allo stretto legame con Innocenzo X. Il secondo soprannome era “pimpaccia”, una donna facile al peccato secondo le strofe satiriche dedicatele da Pasquino, una delle “statue parlanti” di Roma.
Chi visita oggi Borgo Ripa rivive quasi intatta l’atmosfera nella quale regnava la “papessa”. Può godere di uno stupendo panorama, un meraviglioso giardino di 5 mila metri quadri adornato con la lavanda, come ai tempi di donna Olimpia. Può alloggiare in un elegante albergo (la Residenza Doria Pamphilj), in un ostello per giovani (l’Hostel Ripa Village) e mangiare in un curato ristorante. Nel Borgo trovano ricovero un gruppo di anziani bisognosi. Il giardino è una perla rara.
Il più famoso “Giardino di Delizie” della Roma seicentesca, immortalato in uno dei paesaggi di Gaspar van Wittel (il Vanvitelli) e descritto dalle guide del tempo come i “Bagni di Donna Olimpia”, intratterrà gli ospiti con eventi, musica dal vivo ed enogastronomia. Borgo Ripa si trova in un complesso storico che sorse nel 1640 a Trastevere presso il Lungotevere Ripa, zona che va dal Ponte Palatino al porto di Ripa Grande. Concepito fin dall’inizio con un magnifico giardino, unico a Roma nelle vicinanze del Tevere, e con una loggia rivolta verso il fiume, venne denominato i “Giardini delle delizie di Donna Olimpia”.
La chiesa di Santa Maria in Cappella, costruita nel 1088 su un mitreo pagano dell’antica Roma, ha le sue fondamenta sulla sponda destra del Tevere, appena a monte del più antico ponte di Roma, il Sublicio, ove fin dall’epoca romana era posto il porto fluviale principale della città e uno dei più importanti di tutto il Mediterraneo, detto per antonomasia “Ripa Grande”. Dal primo nucleo sacro, la chiesa fu consacrata da papa Urbano II, ai primi del mille, proprio sul limite del porto.