Il fuoco non dà tregua a Roma. Un altro incendio, dopo quello di Castel Fusano, è scoppiato ieri vicino a Settebagni sulla via Salaria. Le fiamme sarebbero divampate nei pressi di un centro sportivo e poi si sarebbero rapidamente diffuse alle sterpaglie secche della campagna arsa. L’intervento dei vigili del fuoco per domare l’incendio è stato immediato. Tuttavia le fiamme si sono fatte strada.
In particolare il fuoco si è innescato nei pressi dell’autostrada A1 che collega la capitale al nord Italia. A causa del fumo intenso la società Autostrade per l’Italia ha deciso di chiudere per due ore il tratto tra Settebagni e il Grande Raccordo Anulare di Roma. Il traffico è stato diretto sulla via Salaria, ma le conseguenze si sono fatte sentire con la formazione di lunghe code di auto ed autocarri.
Il fuoco è anche arrivato in un campo vicino a un centro estivo per bambini a Settebagni. Il centro è stato evacuato per prudenza e sono partiti decine di bambini.
Ma le fiamme hanno continuato a divampare un po’ in tutta Italia. Un gruppo di vigili del fuoco ha manifestato davanti a Montecitorio chiedendo al governo «più uomini e mezzi» contro gli incendi.
Il 2017 è stato un anno nero per gli incendi. Fabrizio Curcio ha precisato parlando al Senato: «Dal primo gennaio ad oggi abbiamo dovuto affrontare 955 richieste» d’intervento della flotta nazionale per spegnere i roghi. Una cifra enorme. Il capo del dipartimento per la Protezione civile ha precisato: «È un record assoluto degli ultimi dieci anni». Solo dal 10 al 17 luglio «abbiamo ricevuto 325 richieste di intervento». Curcio ha lamentato la scarsa attività di prevenzione (pulizia del sottobosco, attività di vigilanza) per la carenza di fondi. La legge sugli incendi boschivi del 2000 «prevedeva che ci fosse un finanziamento da parte dello Stato per le attività di prevenzione», ma quel finanziamento «si è negli anni assottigliato fino ad essere nullo». Ha avvertito: «Un segnale, se possibile, sarebbe positivo».