Torino lancia una ciambella di salvataggio a Roma a rischio sete. Acqua Roma: il problema potrebbe essere risolto. Un contatore intelligente e un software sono alla base di un sistema innovativo, capace di ridurre fino al 75 per cento le perdite idriche delle reti urbane. Ideato dalla startup AquaSmart, è finanziato da Fondazione Giovanni Agnelli e dal Politecnico di Torino.
Niente male l’invenzione per la capitale. La città eterna sta rischiando il razionamento dell’acqua a causa della lunga siccità, particolarmente grave negli ultimi sei mesi, e delle condutture idriche colabrodo che perdono dal 40 al 60 per cento del prezioso liquido prelevato dalle fonti. La grave scarsità di piogge, i consumi alle stelle per le roventi temperature equatoriali arrivate quasi a 40 gradi hanno causato un profondo rosso nelle riserve idriche della città eterna.
Sete e disastri ambientali per l’esaurimento delle fonti idriche (per il Lago di Bracciano il governatore della regione Lazio ha fatto scattare l’allarme rosso per il rischio svuotamento) sono due pericoli strettamente legati. Da anni è calata la piovosità in tutta Italia e gli acquedotti perdono gran parte dell’acqua, ma i rimedi sono stati pochi o nulli.
A Roma Virginia Raggi ha sollecitato la regione Lazio e l’Acea (l’azienda a maggioranza comunale per acqua, luce e gas) a trovare una soluzione in tempi rapidi. La sindaca di Roma ha anche chiesto l’aiuto del governo nazionale per impedire che la metropoli resti a secco. Per adesso i rubinetti delle case continuano a funzionare, ma a settembre potrebbero restare all’asciutto o funzionare ad intermittenza se non ci saranno fatti nuovi. L’Acea avrebbe già predisposto un piano di razionamento a turno dell’acqua di 8 ore al giorno per un milione e mezzo di romani. Nel frattempo l’azienda comunale per l’acqua ha cominciato a riparare la fatiscente rete idrica della città, praticamente non potenziata e priva di manutenzione da decenni. Acqua Roma: la sfida è contro il tempo per impedire i rubinetti a singhiozzo.
Certo il problema delle condotte a pezzi è comune a gran parte dell’Italia. Attualmente è pari al 39% la quantità di acqua potabile che gli acquedotti italiani perdono, in media, secondo l’analisi fornita dal Blue Book della Fondazione Utilitatis. La soluzione individuata è basata su due componenti principali. Il primo è un contatore intelligente, brevettato dai ricercatori del Politecnico di Torino e da sostituire agli attuali contatori residenziali; il secondo è un software gestionale (basato su “machine learning” e reti neurali) che identifica la posizione delle perdite idriche interpretando i dati raccolti dai nuovi contatori.
Gli investimenti richiesti ai gestori idrici per installare questo sistema sono equiparabili alla spesa odierna per sostituire e gestire gli attuali contatori residenziali. AquaSmart nasce dall’esperienza della ricerca del Politecnico di Torino, in particolare dal programma “Innovation for Change” realizzato nel 2016 insieme al Cern di Ginevra e alla Safm, la Scuola di Alta Formazione al Management (della Fondazione Giovanni Agnelli). Al momento AquaSmart è in procinto di identificare uno o più gestori idrici italiani per testare sul campo il nuovo contatore e il software con l’obiettivo di rendere disponibile la soluzione completa nel 2018. Acqua Roma, la crisi ha una possibilità in più di essere battuta.