Sporca, degradata, caotica, abbandonata a se stessa, Roma avrà a breve un nuovo “Regolamento della Polizia municipale” per il decoro urbano. Il testo è all’esame della giunta capitolina e le norme dovrebbero entrare in vigore entro il mese di ottobre.
L’annuncio del nuovo regolamento era stato dato a maggio scorso da Virginia Raggi rispondendo a un’interrogazione d’un consigliere dell’opposizione. «Affronteremo il problema del rovistaggio. Non lo faremo con un’ordinanza, ma prevedendo questa come una condotta sanzionabile all’interno del nuovo Regolamento di Polizia municipale… La bozza era conclusa, ma abbiamo dovuto fare alcune integrazioni per adattarci alla normativa nazionale che era appena cambiata con l’approvazione del decreto Minniti».
Con la capitale invasa dalla “monnezza”, una miriade di topi accanto a centinaia di cassonetti che tracimavano, ampi tratti del Tevere trasformati in discarica, l’enfasi della sindaca sul problema del “rovistaggio”, il recupero di oggetti dai recipienti dell’Ama, aveva suscitato ilarità. Adesso che le nuove sanzioni stanno per entrare in vigore è facile prevedere sarà l’intero regolamento a finire nel mirino di social e siti web.
Burocratico, arcaico, minuzioso – come quasi tutti i documenti lasciati nelle mani dei funzionari pubblici – il nuovo regolamento della polizia urbana prescinde dal fatto che i divieti vanno fatti rispettare, cosa piuttosto complicata in una città con 5.800 vigili (in buona parte rintanati negli uffici) a fronte di un organico previsto di 8.450 unità. Comunque sia, nella Roma governata dai Cinquestelle sarà vietato mangiare sull’autobus e stendere i panni fuori. Tra le “professioni” finite le mirino, gli attacchini, i salta-fila e i centurioni.
Per «tutelare la sicurezza dei viaggiatori», spiegano con pignoleria gli estensori, sarà vietato «consumare vivande e bere alcolici» su autobus e metro. Chi verrà sorpreso a mordere un tramezzino su un mezzo dell’Atac, magari dopo averlo atteso per più di mezz’ora alla fermata, verrà punito con una multa tra 100 e 300 euro. Il regolamento, come detto, prevede anche il «divieto di esporre o stendere all’aperto, entro l’abitato, biancheria, tappeti, tessuti e qualunque altro oggetto e di sciorinare biancheria od altri oggetti simili anche in aree, recinti o spazi privati che siano visibili dalle vie e piazze pubbliche». La multa va da 50 a 300 euro, come per chi ascolterà musica ad alto volume in auto. In questo caso, bisogna però avere l’orecchio fino, perché «l’emissione sonora non deve propagarsi al di fuori dell’abitacolo dei veicoli».
E ancora: tutti i condomini dovranno possedere il citofono (altrimenti multa fino a 150 euro). E se il citofono è rotto? L’antifurto degli appartamenti non potrà suonare più di cinque minuti. Pena una sanzione di 300 euro. E se un antifurto suona in seguito a un tentativo d’intrusione o a un furto vero e proprio per più di cinque minuti? Niente da fare. Sono sempre 300 euro. E veniamo alle pene inasprite per divieti già esistenti: bivaccare su una fontana (450 euro di multa), imbrattare un muro (400 euro), fare i lavavetri per strada (160 euro). Naturalmente, come aveva anticipato la sindaca, sono fissate misure ferree contro i mercatini abusivi e i rovistatori di cassonetti.
Escono invece dal regolamento alcune norme che gli estensori hanno giudicato desuete, come il divieti di «tosare, strigliare, e ferrare animali», «vagliare o rimondare cereali» e «far circolare galline, oche ed anatre». Cosicché nessuno potrà impedire ai romani che lo volessero di tornare a «tosare, ferrare, strigliare animali, spaccare legna, vagliare o rimondare cereali». Oppure di passeggiare in compagnia di un’anatra, un’oca o una gallina.
F.Sa.