Una piattaforma importante e articolata quella di “Cuore Nazionale”, con progetti e idee per risolvere i mille problemi di Roma. Un piano di intervento concreto che pone al centro le esigenze del cittadino. Il presidente Andrea Di Maso, noto imprenditore, alla guida anche della società Fragola Company, fa il punto in questa intervista.
D. Presidente Di Maso, quale è la prima questione da affrontare nella nostra capitale?
R. È sicuramente quella legata alla sicurezza. Da circa due anni abbiamo lanciato il progetto del controllo del vicinato. Si tratta di una App che consente al cittadino di quartiere di avere sempre il sentore di ciò che accade ed eventualmente lanciare un allarme ai vicini. Nessuna istituzione ha per il momento sposato realmente la nostra idea offrendo un supporto necessario alla riuscita dell’iniziativa.
D. Quale è il suo giudizio sulla Giunta Raggi?
R. Chiaramente ha ereditato una situazione decisamente complessa e per risolvere i problemi dovrebbe affidarsi a professionisti seri e manager innovativi. Sul tema Olimpiadi, invece, la decisione è stata devastante. Una scelta completamente sbagliata che ha tolto alla capitale un indotto impressionante, circa 2 punti di Pil. Lo Stadio, d’altra parte, sarebbe secondario perché abbiamo al Foro Italico un complesso che tutti ci invidiano nel mondo. Però non abbiamo una rete capace di spostare le persone velocemente come a Milano. Per non parlare della Fiera che si trova troppo decentrata rispetto al centro ed è raggiungibile con diverse difficoltà.
D. Quali sono, oltre al tema sicurezza, gli altri punti salienti del manifesto di “Cuore Nazionale” per la città?
R. La mia Associazione ha presentato un programma molto dettagliato che prevede sistemi innovativi in tutti i settori strategici. Sul sito www.cuorenazionale.it c’è una sezione dedicata a Roma. I temi economici sono prioritari e l’occhio è sempre rivolto alle imprese che hanno bisogno di ossigeno. Meno tasse e fisco più leggero. Meno burocrazia. Più attenzione al sociale e alle classi meno abbienti. Nei giorni scorsi ho anche proposto al Policlinico Umberto I di siglare un protocollo per avviare insieme ai miei numerosi associati una campagna di sensibilizzazione sulla maculopatia, malattia degli occhi sempre più diffusa.
D. Come si configura il nuovo progetto legato al mondo dello sport “Mettiamoci in gioco”?
R. La strada che intendiamo seguire è quella della solidarietà sociale. Sostanzialmente abbiamo individuato alcune aree da riqualificare grazie agli investimenti dei nostri soci imprenditori dove poter realizzare circoli sportivi, non costosi, e dove poter ospitare attività varie. Ne sentirete parlare nei prossimi mesi. Un progetto ambizioso, visionario, coraggioso quanto folle. Ma ce la faremo come sempre. L’obiettivo è quello di andare incontro alle esigenze delle famiglie più in difficoltà economiche: lo sport deve essere alla portata di tutti e di tutte le tasche. A questo proposito, vorrei sottolineare che la mancata qualificazione ai Mondiali dell’Italia causerà una perdita ingente di denaro. Basta quindi con manager, direttori sportivi e allenatori strapagati. Tetto agli stipendi, bonus e premi solo in caso di vittoria.