Multe, contravvenzioni, balzelli. Una banale busta rettangolare verde può diventare un incubo per il cittadino romano, può esattamente per l’automobilista. Quando appare nella buca della posta nella testa scatta subito l’allarme rosso e l’ira: si pensa subito a Fiumicino e all’Aurelia.
È la quarta busta verde che ricevo in pochi mesi e le volte precedenti si è sempre trattata di una brutta sorpresa. Apro la busta, leggo un foglio scritto fitto e arriva la brutta conferma: è il Comune di Fiumicino. Più esattamente mi scrive il “COMUNE DI FIUMICINO. COMANDO DI POLIZIA LOCALE…”. Il verbale mi contesta una multa per eccesso di velocità costatata da un autovelox collocato sulla via Aurelia nel tratto compreso nel comune di Fiumicino, quello a nord della capitale diretto nelle località costiere. Penso: «Strano! Vado sempre molto piano in macchina, sulla mia Fiat 600!». Leggo il tipo di “violazione” e trasecolo: «La velocità indicata sui fotogrammi è di km/h 59». Mi hanno fatto una multa perché andavo sull’Aurelia, una superstrada a grande scorrimento veloce di traffico a due corsie, e la mia auto marciava a 59 chilometri l’ora!
Sono allibito, incredulo. Non solo c’è la multa ma anche la beffa. In base alla legge mi è stata applicata “la riduzione pari al 5% con minimo di 5 km/h”, ma questa sorta di “sconto” sulla velocità registrata non mi fa evitare la multa. Il verbale spiega in maniera beffardamente burocratica il marchingegno: «Applicando tali riduzioni, risultava superare così di 4,00 km/h (quattro chilometri l’ora!n.d.r.) il limite massimo imposto dal proprietario della strada pari a km/h 50».
In sintesi: nonostante le “riduzioni” sono stato multato perché eccedevo di ben 4 chilometri l’ora il limite massimo di velocità fissato in 50 chilometri l’ora. Mi danno due possibilità: o pagare entro 5 giorni una multa di 47,35 euro (sconto del 30%) o entro 60 giorni un più alta di 59,65 euro (senza riduzione).
Ovviamente scelgo di pagare la multa più bassa, ma mi verrebbe la voglia d’impugnare il verbale davanti al tribunale per più ragioni. Punto primo: è mai possibile imporre un limite di velocità così basso, di appena 50 chilometri l’ora su una strada extra urbana di grande traffico come l’Aurelia? Più che un limite all’alta velocità mi sembra un incentivo alla lentezza, in questo modo è stabilito il passo di lumaca. Punto due. Imponendo andature così basse non solo si rischia d’imballare i motori, ma c’è anche il pericolo di provocare gravi incidenti per i tamponamenti derivanti dalle brusche frenate. Punto tre. Vorrei guardare in viso il vigile che mi ha sanzionato con una multa perché ho superato di appena 4 chilometri il limite massimo di velocità fissato in soli 50 chilometri l’ora! Ho la voglia d’impugnare la multa, ma il solo pensiero del mostro burocratico da affrontare con le relative spese mi fa passare ogni velleità di contestazione.
Tutto è ridicolo. Le norme sulla sicurezza del codice della strada contro l’alta velocità, così applicate, non mi sembra che abbiano qualche senso razionale. Di fatto il motivo della “trappola” dell’autovelox mi sembra avere ragioni economiche: Fiumicino, come altri comuni italiani, di fatto si finanzia con le multe imposte agli automobilisti e così spera di colmare il deficit di bilancio. Gli automobilisti vengono visti come dei polli da spennare! Non a caso le “stragi” a colpi di multe sull’Aurelia, e in particolare su quel tratto nel territorio di Fiumicino, sono tristemente famose a Roma: hanno colpito e colpiscono migliaia di persone.
Tantissimi romani, gran parte di quelli che percorrono l’Aurelia, sono finiti nelle “tagliole” dei limiti dei 50 chilometri l’ora. Un mio amico, fuori di sé, mi ha confessato: «A me in quel punto dell’Aurelia mi hanno fatto due multe nello stesso giorno, una all’andata e una al ritorno a Roma. A Ferragosto ero andato con la mia famiglia a mangiare al mare!». Quel pranzo marino gli è costato caro! Ma anche io non scherzo: ben quattro multe in pochi mesi! Pago lo scotto di andare alla fulminea velocità (si fa per dire!) di 59 chilometri l’ora! Una velocità ritenuta un po’ troppo spericolata!