L’esercito nazista in poche settimane sconfisse ed occupò la Francia, il Belgio e l’Olanda. Era il maggio del 1940. Le truppe britanniche, con quel che restava delle divisioni francesi, erano intrappolate sulle spiagge di Dunkerque e rischiavano l’annientamento. Fu “L’ora più buia” per Winston Churchill appena nominato primo ministro per affrontare l’emergenza, per il Regno Unito e per le sorti della democrazia in Europa e nel mondo.
Il film dal titolo “L’ora più buia” racconta quelle drammatiche giornate nelle quali la Gran Bretagna restò da sola a fronteggiare il nazismo e il fascismo trionfanti. La pellicola narra la battaglia condotta da Winston Churchill contro chi voleva anche a Londra una immediata pace ad ogni costo con Adolf Hitler.
Gary Oldman interpreta un coriaceo e volitivo Churchill deciso a combattere fino alla fine contro la Germania nazista. Ripete nel film un discorso storico urlato da Churchill in Parlamento: «Noi difenderemo la nostra isola da qualsiasi morsa del nazismo e combatteremo ovunque contro di essa. Senza vittoria non può esserci sopravvivenza».
L’attore britannico s’immerge completamente nei panni del primo ministro conservatore fino al punto di cambiare completamente i propri connotati fisici e a praticare un transfert di personalità. Oldman, con alle spalle un esordio in teatro da ragazzo, nei panni di Churchill si muove a Londra tra la Camera dei comuni, gli incontri politici, le riunioni con i militari e i colloqui con i familiari. L’attore parla delle maggiori difficoltà affrontate nell’interpretare il campione della democrazia britannica: «Le infinite ore di trucco, il dover fumare sigari ed entrare nella testa e non solo nel corpo, del primo ministro inglese».
I grandi personaggi politici del 1900 interessano il pubblico. Questo secolo carico di orribili tragedie non è stato azzerato nella memoria collettiva. Massimo Popolizio impersona Benito Mussolini nel film “Sono tornato” e Gary Oldman interpreta Churchill. I due personaggi storici erano uomini molto diversi: uno era il duce del fascismo in Italia, un dittatore imitato da Hitler; l’altro era l’alfiere della democrazia inglese, un devoto sostenitore della centralità del Parlamento. Ma i due uomini avevano alcuni tratti in comune: entrambi da giovani avevano fatto i giornalisti, tutti e due avevano un eloquio magnetico, in grado di affascinare le masse con discorsi conditi con battute brucianti.
Oldman osserva: Churchill «era un politico e un giornalista nato». Era anche un valente saggista. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale annunciò: «La storia sarà gentile con me, visto che ho intenzione di scriverla». Non si fidava degli storici, di come avrebbero potuto dipingerlo, così decise di scrivere direttamente lui sui drammatici eventi della guerra. Infatti diede alle stampe cinque volumi intitolati “Storia della Seconda Guerra Mondiale”.
“L’ora più buia” è nelle sale cinematografiche dal 18 gennaio. Il regista è Joe Wright; nel cast ci sono Kristen Scott Thomas, Lily James, Stephen Dillane, Ronald Pickup e Ben Mendelsohn.