Riapparsa in pubblico dopo una lunga assenza, Virginia Raggi si è presentata al galà organizzato per la gara romana di “Formula E” vestita come una principessa di Disney. Con tanto di corpetto e abito blu elettrico firmato da un noto stilista. C’era perfino il mantello.
La sindaca di Roma ha postato la sua foto su Instagram, con tanto di citazione del nome dello stilista. E i social si sono scatenati. C’era chi trovava sconveniente, la segnalazione della casa di moda e chi ironizzava sul mantello: «Le serve per planare sopra le buche?».
Già, le buche. La dura realtà dell’inquilina del Campidoglio, che non è una qualsiasi “fashion blogger” e nemmeno una principessa da favola, ma – purtroppo per lei – la prima cittadina d’una capitale sull’orlo del collasso.
Con le strade piene di buche che si stanno trasformando in voragini. I marciapiedi costeggiati da buste di plastica piene di rifiuti e cassonetti stracolmi. Un trasporto pubblico ormai prossimo alla definitiva paralisi. In sei mesi, l’Atac (12mila dipendenti e un debito di 1,3 miliardi) non ha trovato una sola banca disposta a sottoscrivere una fideiussione da 10 milioni di euro come garanzia per mantenere il servizio di bus e metro. Ora l’azienda comunale rischia la cancellazione dal registro delle imprese e quindi il ritiro della concessione.
Ulteriore prova d’un fatto che, a quasi due anni dall’insediamento della giunta pentastellata, è sotto gli occhi di tutti: la città è allo sbando e all’orizzonte non si vede un solo progetto in grado di rimetterla in carreggiata.
Prendiamo il famoso “piano Marshall sulle buche” lanciato con grande enfasi mediatica qualche tempo fa dalla Raggi. Adesso è saltato fuori che non è mai esistito. Lo hanno confessato i responsabili degli uffici capitolini durante una seduta della Commissione Trasparenza in cui hanno dovuto ammettere che l’intervento straordinario annunciato dalla sindaca dopo la nevicata di febbraio era in realtà un’accelerazione dei lavori previsti nel 2017. Tra l’altro, grazie a fondi straordinari stanziati e mai spesi in occasione del Giubileo 2015-2016. Soldi che erano stati già trasferiti nel 2017 per finanziare il programma “strade nuove”. Insomma, una partita di giro dei Lavori pubblici capitolini, assessorato chiave, dove il titolare è cambiato tre volte in venti mesi.
Intanto, mentre le strade assomigliano sempre più a groviere piene di voragini, la Raggi si limita ad annunciare l’apertura di un’inchiesta interna sui ritardi nelle gare per tappare le buche. Questa vota senza scomodare Marshall, il segretario di Stato americano che nel secondo dopoguerra realizzò il piano per la ricostruzione dell’Europa. Dopo il lungo silenzio coinciso – guarda caso – con la campagna elettorale per evitare problemi al candidato premier Di Maio, il “fantasma del Campidoglio” ha scelto la fiction per riapparire come un personaggio di Disney…