Non ha più senso, oggi, parlare di cattolici in politica con l’idea di ricostruire un partito, un raggruppamento, una sorta di nuovo perimetro capace, come d’incanto, di recuperare il significato di una esperienza non più riproponibile.
Da quando il cardinal Ruini, gran condottiero dei vescovi italiani, diede il “liberi tutti”, ognuno dei politici che oggi a gran voce reclamano una nuova unità, si è cercato una via personale per rimanere nel sistema. Chi con Berlusconi, altri con An, chi con il centro sinistra, con o senza trattino, altri ancora stretti attorno ad un simbolo capace di scaldare i ricordi, se non i cuori, e giocandolo di volta in volta, «per senso di responsabilità», a destra o a sinistra dello schieramento in campo.
C’è stata una lenta ma progressiva ed inesorabile perdita di identità e non bastano ora articoli, anche belli, riflessioni, anche colte, per recuperare l’anima.
L’aver scelto di essere comunque attori in un sistema che attraverso un processo di secolarizzazione spinta ha portato all’affermazione dell’individuo sulla persona inaugurando così la stagione dei diritti individuali a discapito di quelli sociali, ha consentito a molti amici di coltivare un piccolo orto personale nel quale però ogni singola piantina contrastava con il percorso formativo e culturale che li aveva portati alla ribalta della politica.
Un piccolo, quotidiano, tradimento. Il risultato è nella cronaca di questi mesi con i risvolti di queste ore e la nascita, piaccia o non piaccia, di un nuovo blocco sociale del quale fanno parte anche cattolici. E ora? Ecco ora è il momento di dire basta. Chi si è reso corresponsabile della fine di una storia, abbia il pudore di lasciare il campo a nuove energie. C’è molto da fare nella società civile e lascino che nella politica si cimentino forze nuove. Occorre costruire un blocco sociale che sappia contrapporsi a quello che 5stelle e Lega stanno sperimentando, e per essere credibile l’operazione non potrà avere protagonisti i perdenti di ieri, ma avrà bisogno di energie fresche, di persone non compromesse. E avrà bisogno anche di una rete di comunicazione libera dai timori, dalle prudenze e dalle pigrizie del passato.