Libri. Roma
vista dal tram

Per Franco Bevilacqua, il tram numero 35 è stato parte integrante della sua gioventù perché quel tram era stato non solo il primo mezzo di locomozione assieme a una Bianchi da donna in condominio con i fratelli, ma anche e soprattutto strumento e veicolo di conoscenza della vita, finestra in movimento sul mondo della capitale. E quel primo tram che da casa sua alla Camilluccia arrivava fino all’ospedale ‘dei matti’, il Santa Maria della Pietà, se lo è portato nel cuore fino a oggi, tram dopo tram, quando ha deciso di raccontare con le immagini quello che si può vedere dai finestrini.

tram, Dai finestrini del 3

Dai finestrini del 3

Questo mezzo pubblico a Roma ha un sapore un po’ demodé, e ci sono tanti che non ci sono mai neppure saliti sopra, ma ha ancora un fascino irresistibile soprattutto per dimenticare i guai dell’Atac e dei bus che prendono fuoco (i tram non prendono fuoco) ma soprattutto della loro scomodità fatta di scossoni, sbandamenti e frenatacce.

Basta che la gente si stacchi un momento dal telefonino – i lettori di giornali e libri sono diventati una rarità assoluta – e guardi fuori per rendersi conto di quanto è bella Roma, degli scorci e delle prospettive insolite che solo da un finestrino si possono veder scorrere davanti agli occhi e le linee dei tram hanno il pregio di attraversare molti dei luoghi più suggestivi della città.

Franco Bevilacqua sul tram rosso per la presentazione della pubblicazione

Così, lui che nasce architetto, ma che nella sua prestigiosa carriera professionale si è occupato moltissimo di grafica – La Repubblica in questo senso è un po’ sua – di vignette e di illustrazioni, assieme a un fisico e dirigente d’azienda prestato alla letteratura, Claudio Colaiacomo, per i testi, ha dato vita a una deliziosa pubblicazione, Roma dal tram, in un formato adeguato (23,5 x 43,5), dove ogni pagina serve a scoprire un tesoro che molti romani hanno sotto gli occhi, ma che non vedono.

Decine e decine di illustrazioni, 121 pagine coloratissime, ognuna con uno o più acquarelli accompagnati da un breve testo che rivela a tanti notizie, storie, segreti della capitale, per una lettura che dà piacere agli occhi e soddisfazione all’anima.

Come una sorta di «filo d’Arianna – spiega Bevilacqua – le rotaie delle linee del tram hanno guidato la mia matita alla scoperta, o alla riscoperta, delle meraviglie che incontravo lungo i binari».

Un’esperienza che abbiamo potuto fare alla presentazione della pubblicazione organizzata presso il Polo Museale Atac‘ (un altro luogo sconosciuto da scoprire) a cui ha fatto seguito un bel giro sul “tram rosso”, una vettura speciale che fa anche da ristorante itinerante, e che sui binari della linea 3 ci ha portato dalla Stazione Ostiense a Porta Maggiore e ritorno, passando per il Circo Massimo e il Parco del Celio.

Viene voglia di ringraziare gli autori per averci dato questa possibilità di ricordare che Roma è sì una città disgraziata e peggio amministrata, in cui si vive davvero male, schiavizzati dal traffico, circondati dalla ‘monnezza’, ma in grado ancora di sorprenderci e far battere il nostro cuore per quanto è bella se solo ci fermiamo a guardarla.

 

Roma dal tram
Le meraviglie che si incontrano lungo i binari
Franco Bevilacqua, Claudio Colaiacomo

Edizioni Ponte Sisto – Pagg. 123, euro 32