Clima impazzito, in Italia non è in pericolo solo Venezia. Per i catastrofici eventi climatici inimmaginabili fino a pochi anni fa, Portofino, Terracina ed altre cittadine della penisola sono state messe in ginocchio da terribili trombe d’aria ad ottobre. Non era mai successo prima.
Le due località, assieme ad altre zone del nostro paese, sono state investite da qualcosa di molto simile agli uragani e ai tifoni, le drammatiche tempeste che devastano i paesi dei Caraibi e dell’Estremo Oriente. Il riscaldamento globale sempre di più fa somigliare il Mediterraneo ai mari tropicali, fino a poco tempo fa le sole aree del pianeta colpite dai fenomeni meteorologici estremi di questo tipo.
I tornado, le alluvioni e la siccità stanno flagellando vaste aree del mondo. Il surriscaldamento del clima provocato dall’inquinamento industriale, civile e dalla deforestazione causa danni sempre maggiori. Gli sforzi internazionali, come gli accordi di Kyoto, per ridurre l’aumento delle temperature, finora sono rimasti quasi lettera morta. Le terre più basse del globo, come in Italia Venezia e la pianura Pontina, rischiano perfino di essere sommerse dal mare sempre più ingrossato dallo scioglimento rapido dei ghiacciai.
I cambiamenti climatici sono ormai una inquietante realtà con la quale dobbiamo fare i conti. È una realtà che non risparmia niente e nessuno, con duri impatti che interessano sempre più seriamente l’Italia e tutto il pianeta. Oltre 50 fotografie provenienti da ogni parte del mondo attestano i micidiali pericoli in agguato. Gli scatti della mostra Vento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici, organizzata da Greenpeace Italia, sono esposti nel Museo di Roma in Trastevere. La mostra, visitabile fino al 10 marzo, si è aperta a Roma mentre a Katowice in Polonia si è tenuta la COP24, la nuova conferenza mondiale sul clima che ha tentato di far applicare gli accordi sottoscritti nel precedente appuntamento del 2015 a Parigi (il presidente Usa Donald Trump ha preso le distanze dalle intese firmate dal predecessore Barack Obama). Il presidente dell’Onu Antònio Gutterres ha avvertito: «La lotta contro il cambiamento climatico è una questione di vita o di morte: non agire sarebbe un suicidio… Non abbiamo più tempo da perdere».
Probabilmente, però, non si riuscirà nell’obiettivo delle Nazioni Unite di contenere l’aumento della temperatura del pianeta entro 1,5 gradi ma si arriverà a +3 gradi entro il 2100. Ancora si consuma troppo carbone, una fonte energetica altamente inquinante. Ben il 30% dell’energia elettrica del mondo è prodotta da centrali a carbone: sul banco degli imputati ci sono soprattutto Usa, Russia, Arabia Saudita, Kuwait e Cina (Pechino è un grande inquinatore anche se sta spingendo sulle fonti rinnovabili). L’Europa, invece, si è impegnata nel realizzare gli accordi sulla tutela dell’ambiente (l’ultimo firmato a Parigi) e ha fortemente intensificato l’uso delle fonti rinnovabili o meno inquinanti come il gas. Certo anche nella Ue non mancano le eccezioni: la Polonia di Katowice produce ben l’80% della sua corrente elettrica con il carbone estratto dalle sue miniere.
La siccità e le alluvioni flagellano vaste aree del pianeta. Dalla siccità nel Sud Italia all’acqua alta a Venezia, dal tifone Hayan che ha devastato le Filippine all’innalzamento del livello del mare nelle isole del Pacifico, la rappresentazione degli impatti dei cambiamenti climatici, sottolinea un comunicato stampa, è ampia, anche grazie all’impegno globale di Greenpeace (presente con i suoi uffici in oltre cinquanta nazioni) testimoniato in questa mostra da oltre 50 immagini provenienti da tutto il mondo.
Nubifragi, ondate di calore, siccità e tutti i fenomeni meteorologici estremi sono sempre più intensi e frequenti proprio a causa dei cambiamenti climatici. L’unica soluzione secondo la scienza – come conferma Luca Iacoboni, responsabile campagna Clima di Greenpeace Italia – è quella di abbandonare carbone, petrolio e gas e accelerare la transizione energetica verso un mondo totalmente rinnovabile, oltre che diminuire il consumo di carne e fermare la deforestazione.