La Gioconda, in assoluto il quadro più famoso ed ammirato del mondo. Grandi occhi, un viso e un sorriso enigmatici di una donna della borghesia rinascimentale fiorentina del 1500. Leonardo da Vinci dipinse il misterioso ritratto nel 1503, poi per dieci anni lo rifinì. Ci teneva tantissimo: lo portò con sé in Francia, il re Francesco I probabilmente lo acquistò dall’allievo ed erede Gian Giacomo Caprotti. Il dipinto da allora è a Parigi, misura 77 per 53 centimetri ed è il gioiello artistico più ammirato del Museo del Louvre.
L’identità della donna raffigurata da Leonardo è un rovello sul quale si sono interrogati artisti, studiosi di storia dell’arte e scrittori. Franco Paliaga dice la sua in L’enigma svelato. La Gioconda, la Vergine delle rocce, il San Giovanni Battista di Leonardo da Vinci e il pensiero del Beato Amadeo. Il libro di Paliaga (Il Campano Editore, 2018) viene presentato nell’ambito della rassegna Libri Barberini/Corsini, a cura di Silvia Pedone, mercoledì 16 gennaio alle ore 17. Il dibattito sul volume è introdotto da Flaminia Gennari Santori e sono previsti gli interventi di Pierluigi Carofano, Michele Di Monte, Riccardo Lattuada. L’ingresso alla Galleria Corsini di Roma, via della Lungara n.10, è libero.
Da un’attenta lettura della tavola e grazie agli scritti di Leonardo, emerge -precisa un comunicato stampa- che il personaggio raffigurato è una donna immaginaria, accostabile alla figura classica di Sophia, simbolo di eccellenza della sapienza e della conoscenza. Una concezione filosofica in parte diffusa dal pensiero del beato Amadeo da Silva, del quale Leonardo risentì l’influenza anche per la realizzazione di due altre famose opere, la Vergine delle rocce e il San Giovanni Battista, conservate al Louvre. Il libro analizza, dopo vent’anni di ricerche, i tre dipinti alla luce di questa concezione religiosa, fornendo inedite e straordinarie interpretazioni delle più famose opere di Leonardo da Vinci.
Il mistero sull’identità della Gioconda secondo molti, però, non esisterebbe. Giorgio Vasari nel quadro ritiene ritratta Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo, ricco mercante di Firenze. Di qui anche il nome di Gioconda, dato al dipinto. Per altri si tratta di una certa Pacifica Brandani, una donna fiorentina dell’epoca di Leonardo.