La ricostruzione post bellica, l’Italia del boom, della contestazione del ’68, quella confusa di oggi alle prese con i problemi della crisi e dell’immigrazione. ItaliaDoc 2019 dà un quadro del passato e del presente del Belpaese attraverso l’occhio attento dei documentari.
Sono nove settimane, spiega un comunicato stampa, alla ricerca dei veri volti e delle storie vere di un paese, l’Italia di ieri e di oggi, attraverso la lente dei migliori registi di documentario. Un genere che ormai appassiona almeno quanto la fiction e che nel mondo raccoglie premi ovunque quando ha il marchio di qualità del “documentario italiano”. E appunto ItaliaDoc è il titolo dell’annuale rassegna, curata dal giornalista Maurizio Di Rienzo, che Casa del Cinema di Roma (largo Marcello Mastroianni, 1) propone, ogni giovedì (e in replica la domenica) a partire dal 24 gennaio e fino al 24 marzo (ingresso libero).
Sono storie del nostro paese (come nel film d’apertura che ci racconta l’Italia della ricostruzione all’indomani della Seconda Guerra Mondiale e quella alle prese con il boom economico e le trasformazioni sociali degli anni Cinquanta), sono ritratti d’artista (come nel bellissimo Sono Gassmann! Vittorio re della commedia di Fabrizio Corallo), sono storie di donne (Arrivederci Saigon di Wilma Labate), oppure sguardi d’autore sulla realtà, fino ai vincitori del Nastro d’Argento assegnato al documentario dal Sindacato dei Giornalisti SNGCI. Chiusura in grande stile il 21 marzo con Il Teatro al lavoro con Toni Servillo.
Due buone ragioni per non perdere questi appuntamenti: da un lato il piacere della scoperta perché nella selezione ogni titolo nasconde una sorpresa originale; dall’altro perché il viaggio proposto ci conduce, attraverso il mondo (dal Vietnam alla Palestina), a ritrovare l’Italia che non conosciamo più: un paese caldo di umanità, diverso, vitale e mai ripiegato su se stesso.
L’autore della selezione, Maurizio Di Rienzo, propone la sua visione di ItaliaDoc e ci anticipa le principali tappe: «Il percorso tematico di importanti recenti documentari italiani stavolta risulta a doppio binario. I primi quattro appuntamenti rielaborano eventi e ricordi che intrecciano con forza narrativa storia, società, politica, costume, cinema, partendo finanche da 100 anni fa. Altri quattro focalizzano l’oggi, ciascuno da angolazioni originali, denuncia civile compresa».