Arriva lo sciopero nelle scuole per la difesa dell’ambiente. Scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello dei mari, alluvioni, desertificazione. E ancora: il gelo polare di meno 40 gradi nelle aree nord orientali degli Usa e le temperature primaverili di più 20-22 gradi nell’Europa occidentale a fine febbraio. Gli squilibri climatici sono purtroppo una realtà con la quale fare i conti.
L’inquinamento causato dal riscaldamento delle case, dalle auto, dagli allevamenti intensivi di animali e dalle industrie sta provocando danni sempre più gravi in tutti i continenti. Lo smog provoca lo sconvolgimento del clima in tutto il mondo e le conseguenze rischiano di essere drammatiche: in alcune zone di molti paesi cominciano a mancare pioggia e acqua potabile, in altre invece tempeste e alluvioni sono sempre più frequenti.
Disastri a catena causano morti, fame, enormi danni economici. Da anni l’Onu cerca di trovare una soluzione per ridurre l’aumento dell’inquinamento ed evitare il peggio, ma i risultati finora sono stati praticamente vicini allo zero. Dalla Conferenza di Kyoto (1997) si sono succeduti accordi e trattati internazionali sull’ambiente fino all’importante Conferenza di Parigi (2015) che sembrava aver compiuto un netto passo in avanti. Ma la decisione di Donald Trump, succeduto alla Casa Bianca al posto di Barack Obama, di reclamare le mani libere per gli Stati Uniti d’America ha complicato tutto, lasciando sostanzialmente da sola l’Unione europea nell’impegno a ridurre l’inquinamento. Del resto la Cina e la Russia, paesi grandi inquinatori, da sempre sono restii ad accettare vincoli. Così anche l’ultima Conferenza di Katowice (2018) non ha partorito grandi risultati.
Adesso è arrivata la mobilitazione degli studenti, dei giovani contro l’inerzia degli anziani. Venerdì 15 marzo è il giorno in cui giovani di tutto il mondo faranno sentire la loro voce per chiedere un futuro, annunciano i Giornalisti Nell’Erba. L’allarme è forte: «Abbiamo solo 11 anni per agire e limitare i danni da cambiamento climatico».
Il “motore” della protesta è Greta Thunberg, la sedicenne svedese che sciopera da scuola ogni venerdì per il clima e parla ai potenti del mondo. Ogni venerdì protesta davanti al Parlamento svedese. La protesta e l’iniziativa per salvare l’ambiente ha come destinataria soprattutto l’Unione europea. Se l’Europa vuole dare un contributo adeguato per contenere l’aumento delle temperature entro il limite dei due gradi rispetto ai livelli preindustriali, ha detto Greta, dovrà «raddoppiare i suoi sforzi» per «ridurre dell’80% le emissioni di gas serra entro il 2030».
In Italia in alcune città i ragazzi si sono già organizzati e scioperano e manifestano ogni venerdì. Il 15 marzo è “sciopero” globale dei giovani, degli studenti, per il clima (#climatestrike). Anche la rete dei Giornalisti Nell’Erba promuove e aderisce all’iniziativa: si mobilita per una giornata di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici in varie parti d’Italia. I giovani e giovanissimi gNe parlano, indagano, scrivono, fanno reportage sul clima da 13 anni e non possono non aderire a questa mobilitazione mondiale. Le scuole di Bovino (Fg), di Greve in Chianti, di Frascati, con la collaborazione del Comune, già sono al lavoro per le iniziative del 15 marzo. Molti altri si aggiungeranno.