Gli stessi “romani de Roma”, o i presunti tali, si stupiscono a volte delle bellezze nascoste della Capitale e, con la medesima meraviglia di un turista, rimangono a bocca aperta di fronte all’ennesima, inaspettata, scoperta proprio nella loro città. Sulla capacità di stupire rendendo accessibili luoghi e capolavori nascosti, il FAI, Fondo Ambiente Italiano, ha costruito la sua fama e la sua storia, ormai trentennale.
Le “Giornate di Primavera” giungono alla 27esima edizione prevista per sabato 23 e domenica 24 marzo e, come di consueto, riservano delle sorprese, naturalmente aperte a tutti, con qualche “corsia preferenziale” per gli iscritti al FAI giunti ormai a quota 200mila.
Questa volta le forze messe in campo per rendere accessibili ed eccezionalmente visitabili 1.100 luoghi in 430 località diverse in tutte le Regioni sono poderose: ci sono 325 gruppi di delegati e 40mila “ciceroni apprendisti” a presidiare per due giorni i tesori “nascosti” della Penisola. Tra questi, chiese, palazzi istituzionali e privati, ville e parchi.
Persino navi. E Roma riserva dei magnifici inediti: sicuramente la visita del Palazzo
della Rovere e una delle occasioni da non perdere. Per la prima volta aperto al pubblico, questo edificio storico che sorge su via della Conciliazione è oggi sede dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Al suo interno, cinque saloni disposti a ferro di cavallo e affacciati su un cortile, custodiscono il ciclo pittorico del Pinturicchio, uno dei capolavori dell’arte rinascimentale italiana.
Un’opportunità unica per ammirare la Sala dei Mesi, rarissima rappresentazione dei mesi collegati ai miti dai quali hanno avuto origine i segni zodiacali. Nelle giornate FAI sarà possibile visitare un gioiello del colle Aventino, solitamente aperto agli studiosi: è il complesso dell’ex convento dei santi Bonifacio e Alessio sede dell’Istituto Nazionale di Studi Romani.
Lì dimorò Carlo IV Re di Spagna nel suo soggiorno romano e oggi è conservato e visitabile il suo appartamento reale, oltre al chiostro e a uno splendido giardino pensile affacciato del Tevere.
Chi fosse appassionato di Storia e di sedi istituzionali di prestigio, il cinquecentesco Palazzo della Consulta, un tempo sede della famiglia pontificia, è un’occasione da non perdere. Il piano nobile è infatti solitamente inaccessibile, ma è proprio lì che, oltre agli splendidi saloni, ci sono alcune curiosità da vedere, come il calamaio in bronzo usato da Napoleone III e Francesco Giuseppe d’Austria per siglare l’armistizio di Villafranca, che pose fine alla II Guerra d’Indipendenza.
A pochi passi da questo edificio, su piazza del Quirinale ecco un altro tesoro difficilmente accessibile: la Chiesa di San Silvestro al Quirinale. Il sito originario ha origine antichissime (tra il IX e l’XI secolo), per secoli vi hanno dimorato i Domenicani con ripetuti ampliamenti e ristrutturazioni preservando quello che viene oggi ritenuto un vero e proprio scrigno di tesori cinquecenteschi. Last, but not least, nel cuore di Campo Marzio e a due passi dalle strade dello shopping, potrebbe stupirvi il delizioso giardino all’italiana circondato da reperti archeologici di Palazzo Firenze, un tempo dimora del granduca Ferdinando de’ Medici, poi passato ai Lorena e oggi sede della Società Dante Alighieri.
Infine, per chi volesse fare una gita “fuori porta”, a Pontinia, con ingresso esclusivo ai soli iscritti FAI, apre il Parco dei 5 Continenti, con una ricchissima collezione di piante giganti, grandiose e rare, frutto di anni di ricerche in Italia e nel mondo. Un percorso di 16 ettari che si snoda tra boschetti, laghi, cascate, addirittura radure e deserti. Un sogno divenuto realtà della famiglia di vivaisti che vi abita e ha cura di questo luogo.