Dieci anni di carcere, gran parte della vita in esilio. Errico Malatesta pagò a caro prezzo per i suoi ideali di pace, uguaglianza e libertà. Pensò nel 1914, all’epoca dei moti della Settimana Rossa in Italia, che la rivoluzione anarchica fosse vicina. Sbagliò: invece nel 1917 arrivò la rivoluzione sovietica di Lenin. Nemmeno il Biennio Rosso del 1919-1920 in Italia, con l’occupazione delle fabbriche, produsse la rivoluzione anarchica ma quella fascista di Mussolini nel 1922.
La mostra Errico Malatesta: idee e azioni. Appunti per una storia internazionale si tiene alla Casa della Memoria e della Storia di Roma (l’ingresso è libero) fino al 12 aprile 2019. Ripercorre le vicende e la vita di una delle più significative figure politiche del primo Novecento, con sezioni che ne illustrano la storia, il pensiero, le idee e le battaglie ideali. L’iniziativa, a cura di Bianca Cimiotta Lami, Fabrizio Rostelli, Norma Santi, Tommaso Aversa, Francesco Maria Fabrocile, è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale – Dipartimento Attività Culturali, FIAP – Federazione Italiana Associazione Partigiane in collaborazione con l’Associazione Refrattari, il Gruppo Cafiero e il Circolo Giustizia e Libertà.
Le sezioni in mostra, precisa un comunicato stampa, affrontano argomenti eterogenei che illustrano la vita ed il pensiero del teorico e rivoluzionario anarchico: “La Biografia”, “Antimilitarismo e Arditi del Popolo”, “La Roma di Malatesta”, “Malatesta e il Movimento operaio e contadino”, “Umanità Nova”, “Pubblicazioni e Stampa”. Ci sono opuscoli, corrispondenze, articoli, manoscritti, volantini, inediti. I documenti presenti in questa mostra sono tratti da materiali originali, come ad esempio i primi numeri di Umanità Nova con il supplemento del n.1 e la prima uscita di Pensiero e Volontà del 1924.
Personalità emblematica e di riferimento nella cultura anarchica internazionale, Errico Malatesta – nato il 4 dicembre 1853 a Santa Maria Capua Vetere e morto a Roma il 22 luglio 1932, in pieno regime fascista – si è distinto per il suo pensiero autonomo e contro corrente, caratterizzatosi per le sue posizioni anti militariste.
Come indicato nel volume The method of freedom – Il metodo della Libertà di Davide Turcato, la figura di Errico Malatesta incarna al meglio la dicotomia del pensiero anarchico in quel binomio che lega l’”idealismo” al “pragmatismo”. In occasione della chiusura della mostra si terrà un incontro conclusivo, il 10 aprile alle 18.00, sul tema “Gli arditi e l’antimilitarismo di Errico Malatesta”.