Enorme, potente, lussuosa, sicura. La Russia di Putin ha presentato al Salone dell’Auto di Ginevra il marchio Aurus, la nuova casa automobilistica voluta dal Cremlino per offuscare i gioielli del lusso europei. A marzo 2019 hanno esordito a Ginevra due modelli: la Senat L600 e S700, la prima è una berlina lunga 5,63 metri, la seconda una limousine di 6,63 metri. Sono due macchine blindate che si possono però ordinare anche in versione civile.
Sono due auto di lusso (c’è anche il frigobar con bicchieri di cristallo), potenti, destinate ai capi di Stato e ai miliardari soprattutto del Medio Oriente e dell’Asia. Vladimir Putin l’ha usata per primo. Nel maggio del 2018 si è recato al Cremlino con un prototipo nuovo fiammante di Aurus, Kortezh in russo, per giurare fedeltà alla Costituzione dopo la sua rielezione a presidente della Federazione russa. Ha annunciato: «Ritengo un mio dovere e la missione della mia vita fare tutto il possibile per la Russia, per il suo presente e per il suo futuro».
Una Russia di nuovo potente e rispettata nel mondo. Putin, 66 anni, al potere ininterrottamente dal 1999 come presidente della Repubblica o come premier, ha puntato dall’inizio a restaurare il ruolo di superpotenza del Cremlino in contrapposizione soprattutto con gli Stati Uniti d’America. Ha adottato una politica estera muscolare: in Crimea tramite un referendum ha sancito l’annessione della penisola sottratta all’Ucraina; in Siria è intervenuto con aerei e truppe in difesa di Assad contro i terroristi dell’Isis; nel Venezuela sprofondato nel caos di una strisciante guerra civile appoggia, soprattutto economicamente, Maduro, l’erede di Chavez.
In politica interna guida con pugno di ferro la Russia adottando anche sistemi ruvidi verso le opposizioni; cerca di continuare ad assicurare ai russi un buon livello di benessere economico grazie agli introiti delle immense risorse di petrolio e di gas.
La Senat L600 Aurus, una linea molto simile alle più esclusive Rolls-Royce e Bentley, è una macchina simbolo della Russia nuovamente diventata una superpotenza mondiale, dopo l’appannamento seguito al crollo dell’Unione sovietica nel 1991. Lo zar Putin, un anno fa, quando ha giurato da presidente della Repubblica al Cremlino ha messo da parte la Mercedes Classe S utilizzata per primo da Boris Yeltsin, sostituendola con una macchina made in Russia da lui voluta: la Aurus, un’auto dell’orgoglio nazionale, divenuta una bandiera della sua politica di potenza, di una presidenza populista e sovranista.
L’obiettivo immediato è di sostituire in madrepatria tutte le auto di lusso europee con le nuove Aurus, in futuro è di fare concorrenza sui mercati mondiali a Rolls-Royce, Bentley e Mercedes. Vedremo. Per ora si annuncia una produzione molto limitata destinata ai dirigenti statali russi: appena 150 unità l’anno fino al 2021. Poi verrà costruita una fabbrica capace di realizzare 5 mila vetture con l’aggiunta di un modello Suv. I prezzi di vendita sono ancora sconosciuti ma gira la voce di un costo di 10 milioni di rubli, 160 mila dollari. Cifra per alti redditi, per magnati, certo non abbordabili per il ceto medio russo.