Ecco come nasce un impero. Un racconto fatto attraverso gli episodi della vita quotidiana, attraverso la descrizione di sentimenti dei protagonisti di una vicenda che siamo stati abituati a vedere raccontata solo nell’ufficialità delle sue avventure. Il nuovo romanzo di Paolo Biondi (Giulia, Passione, Poesia, Potere, Edizioni di Pagina, Bari 2019, Pagg. 184, 15 euro, 8,99 euro per l’edizione ebook) è anche questo: una rivisitazione di vicende storiche, letterarie, artistiche, sociali del periodo di Augusto fatta accompagnandoci per mano a seguire gli accadimenti quotidiani dei suoi protagonisti.
A cominciare da Giulia, uno dei personaggi più inquieti di quella dinastia giulio-claudia che ha accompagnato i primi decenni, più di un secolo della nascita dell’impero, con la fine delle guerre civili agli inizi del nuovo millennio e l’imporsi di una nuova civiltà.
Se le vicende storiche sono conosciute, meno noto al grande pubblico è come parallelamente alla nascita dell’impero si è andata sviluppando la nascita della nostra civiltà e le vicende legate a quel grande incubatore di cultura, arte, letteratura che è stato il circolo di Mecenate, compresa la sua appendice meno ufficiale che è stato il circolo di Messalla Corvino. Non parrà strano dunque se fra i protagonisti del libro non ci sono solo Giulia (la figlia ribelle), Augusto e sua moglie Livia con i figli Tiberio e Druso, ma anche Virgilio e Orazio, Ovidio e Tibullo in una vera e propria competizione letteraria che non è solo storia di opere eterne quali sono l’Eneide e le Metamorfosi, ma fucina dei valori che hanno formato la nostra cultura.
L’autore ci fa entrare nelle case di questi protagonisti che spesso abbiamo nella memoria immobili e statuari come lo sono nei ritratti che siamo stati abituati a vedere nelle immagini dei libri scolastici fin dalle elementari. Scopriremo così vizi e virtù ridando il posto che si meritano anche a personaggi dei quali meno siamo stati abituati a occuparci come Iullo Antonio o Sulpicia, la più grande poetessa di tutta la letteratura latina. Ma seguiremo anche le vicende di personaggi sconosciuti, come Dario Meonio, l’affascinante mercante di Palmira che riforniva Giulia delle preziosissime sete provenienti dall’Estremo Oriente grazie alla riapertura della via commerciale fra Occidente ed estremo Oriente resa possibile dalla pace raggiunta da Augusto con i Parti.
Un’ultima notazione, senza anticipare nulla di un libro che assume talvolta i toni intriganti di un giallo pur occupandosi di vicende note da millenni. Questo romanzo è il terzo di una ideale trilogia di Augusto: l’autore l’ha iniziata nel 2015 con la pubblicazione di Livia. Una biografia ritrovata, racconto della straordinaria e lunghissima vita della moglie di Augusto – donna che governò Roma per 67 anni, dal momento in cui sposò Augusto nel gennaio del 38 avanti Cristo alla sua morte agli inizi del 29 dopo Cristo –, proseguendo due anni dopo con I misteri dell’Ara Pacis, monumento che racchiude in sé tutta la filosofia del principato augusteo e ne rappresenta uno dei vertici artistici. Con Giulia si conclude dunque il viaggio nei meandri di questo affascinante periodo della nostra storia indissolubilmente legato ad Augusto ed alla sua famiglia.
L.P.