Guardo stupefatto. È tutto di una bellezza straordinaria. Una voce gentile dice: «Sono tutte creazioni originali fatte a mano. Non ne troverà una uguale all’altra!». È proprio così: gatti, gufi, elefanti, tartarughe, pesci, coralli. Sulla bancarella c’è buona parte degli animali del mondo, tutti creati in ceramica smaltata di mille colori diversi: bianco, nero, rosso, giallo, verde, blu.
Sono dei piccoli gioielli nello scrigno meraviglioso di Ferrara, la città gioiello del Rinascimento italiano. Una bellissima città d’arte come Roma, ma pulitissima al contrario della capitale d’Italia.
Mi lascio sfuggire: «Questi animali sono stupendi, sembrano vivi, sembrano uscire dalle formelle!». Rosanna Manzini, l’autrice e proprietaria della bancarella, ex pittrice, sorride soddisfatta: «Sono contenta quando trovo delle persone che apprezzano il mio lavoro. Guardi pure, prenda ciò che vuole». Io e Laura, mia moglie, scrutiamo tutto con attenzione. Poi scegliamo due elefantini per noi e altri 3-4 animali diversi per degli amici.
Rosanna si rammarica: «Non ci si indovina mai! Gli elefantini che avevo fabbricato sono già quasi tutti andati via. Ne ho venduti tanti. Sembra che portino fortuna! Portano fortuna soprattutto quelli con la proboscide alzata, come quelli miei».
È una donna simpatica, solare, a metà strada tra l’artista e l’artigiana. Tutte le sue opere sono colorate, eleganti, briose. Sembra bandita la tristezza. Le domando dei pesci… Precisa: «Li faccio tutti sorridenti. Sa….?! Non mi piace quell’aria lì, quella da pesce lesso!». È una donna lombarda trasferitasi da molti anni in provincia di Ferrara. È innamorata del proprio lavoro: «Faccio tutto da sola, abito qui vicino a Ferrara, a Cento. Lì ho il laboratorio. Faccio i disegni, inforno le formelle. Le tiro fuori dal forno, le coloro e poi le rimetto dentro. Cuociono a temperature altissime. Qui siamo tutti un po’ degli artisti».
E mi indica con la mano tutti i banchi accanto al suo. È il “Mercatino Artistico” del Circolo “l’altra arte”. È montato a Ferrara, proprio sotto il grandioso ed elegante Castello di San Michele dei duchi d’Este, in questi giorni di Pasqua. I turisti italiani e stranieri sono tanti, sciamano a plotoni dal Castello al mercatino.
Nelle bancarelle c’è di tutto: ceramiche, borse, lampade, maschere, gioielli, monili di bigiotteria. Sono tutti oggetti di qualità. Rosanna precisa con una punta di orgoglio: «L’iniziativa è nata vent’anni fa. Abbiamo chiesto al comune di Ferrara di poter allestire un mercatino artistico. Ci hanno detto di sì e il progetto ha avuto successo. Ci teniamo. Abbiamo anche tutti gli stessi teli “rosso Ferrara”.
Abbiamo tutte creazioni artistiche, degli oggetti unici». Alza la mano ed indica delle altre bancarelle poco distanti: «Non abbiamo oggetti come quegli altri lì. Loro hanno prodotti commerciali». Il riferimento è a un altro mercatino, sempre vicino al Castello estense ma dall’altra parte della strada.
Le bancarelle del secondo mercatino sono di tutt’altro tipo: in genere non sono prodotti lavorati a mano, ma oggetti nuovi o di modernariato di carattere industriale. I due mercatini sono diversi per tipo di lavorazione e per caratteristiche. Difficilmente possono farsi concorrenza perché si rivolgono a due clientele differenti. Tutti e due sono affollati di turisti affascinati e frastornati dalle meraviglie di Ferrara.
R.Ru.