La Sfida al Labirinto è il titolo della 58esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, che si svolgerà dall’11 maggio al 24 novembre. Il progetto curatoriale del Padiglione Italia è stato presentato a Roma al ministero dei Beni e le Attività Culturali. Presenti Alberto Bonisoli, ministro dei Beni Culturali, Paolo Baratta, presidente della Biennale, Federica Galloni, commissario del Padiglione e Milovan Farronato, curatore.
Alla mostra verranno esposti lavori inediti e opere storiche di tre artisti italiani: Enrico David di Ancona, Chiara Fumai di Roma e la milanese Liliana Moro. Il progetto, ideato da Farronato, si è ispirato a Jorge Luis Borges e Italo Calvino, i due più grandi labirintologi contemporanei a detta del matematico Pierre Rosenstiehl. Si richiama alle idee di Calvino tratte dal suo saggio, Sfida al Labirinto, pubblicato nel 1962. «La mostra», ha spiegato Farronato, «mette in scena l’impossibilità di ridurre l’esistenza a un insieme di traiettorie pulite e prevedibili, cercando piuttosto di evocare la non-linearità, il dubbio, la transitorietà e l’intuizione come strumenti ineludibili del sapere umano».
Naturalmente, anche il territorio dove la mostra avrà luogo, Venezia, città labirintica per eccellenza, contribuisce alla scelta del tema, «un luogo in cui le carte geografiche sono sempre da rifare dato che i limiti tra acqua e terra cambiano continuamente».
Uno dei tre artisti del padiglione, scomparsa prematuramente, la romana Chiara Fumai, mette al centro della sua pratica, prediligendo l’utilizzo della performance, il ruolo della donna, analizzato in maniera anarco-femminista, anche in relazione al sistema dell’arte.