Entusiasti gli animalisti, infuriati i vetturini. Le carrozzelle o botticelle, come le chiamano a Roma, possono avere i giorni contati. Il fascino del giro romantico della città nelle carrozzelle tirate da un cavallo è al traguardo. In futuro probabilmente i viaggiatori potranno ammirare le bellezze dei centri storici solo dalle carrozzelle elettriche, dai taxi e dai pullman turistici scoperti.
Nella commissione trasporti della Camera è passato un emendamento alla revisione del Codice della Strada basato sulla difesa della salute dei cavalli: vieta la circolazione delle carrozzelle nelle strade delle città intasate dal traffico e infestate dai gas di scarico delle automobili. In tutta Italia le carrozzelle trainate da cavalli potranno portare a spasso i turisti solo nei parchi e nelle riserve naturali.
Se ne discuteva da anni. Le deputate Michela Vittoria Brambilla e Federica Zanella (Forza Italia) sono soddisfatte: «Mai più carrozzelle nel traffico cittadino. È una nostra vittoria nella pluridecennale battaglia contro il crudele sfruttamento dei cavalli». Patrizia Prestipino, Pd, grande protagonista dello stop, non contiene la gioia: «Un punto fermo è stato messo a favore del benessere dei cavalli. L’unione delle donne fa la forza… anche degli animali. E non ci ferma nessuno».
La nuova normativa, se votata dal Parlamento, riguarderà soprattutto le città d’arte a forte vocazione turistica. Le carrozzelle nel centro storico di Roma, Firenze, Pisa, Napoli e Palermo fanno parte da sempre del panorama della città. A Roma da anni Virginia Raggi e il M5S si battono in difesa degli animali e per chiudere l’era delle botticelle. La sindaca grillina della capitale, da quando si è insediata nel 2016, ha deciso di vietare la circolazione delle botticelle nel caotico traffico della città eterna, in particolare nei giorni più caldi dell’estate. Ma la battaglia finora non ha avuto successo. Il Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Lazio, dopo il ricorso dei vetturini, ha sospeso l’ordinanza della Raggi. Così è saltato lo stop della sindaca alla circolazione delle botticelle dal 30 giugno, nel caso di temperature superiori ai 30 gradi.
Adesso la prima cittadina di Roma canta vittoria, è soddisfatta per l’approvazione dell’emendamento alla Camera: «Mai più cavalli sfiniti in strada!». Ha ricordato le sue battaglie per difendere la salute dei cavalli: «Roma capofila nella salvaguardia e tutela degli animali».
I cinquestelle del Campidoglio sono schierati con la sindaca: il caldo torrido «sta massacrando i cavalli costretti a trainare le botticelle sull’asfalto rovente della Capitale» invece «il benessere degli animali deve essere assolutamente salvaguardato».
Lo scontro è di vecchia data. Già nel 2017 e poi nel 2018 il Campidoglio aveva deciso di vietare la circolazione delle carrozzelle nelle vie del centro, dirottando le botticelle nelle grandi ville e nei parchi della capitale. Ai conducenti offriva di ottenere «gratuitamente una licenza taxi» oppure di riconvertirsi con «una botticella elettrica». Ma i conducenti protestarono allora come oggi. I vetturini hanno ribattuto già in passato: «Le botticelle sono una grande attrazione turistica. Il nostro è un lavoro storico. Le carrozzelle ci sono in tutte le città d’Europa e del mondo».
La contrapposizione è tra la difesa degli animali e quella del lavoro, tra cambiamento e tradizione. Si fatica ancora una volta a trovare una soluzione capace di conciliare la salute dei cavalli con un antico e apprezzato lavoro.
Forse taglierà il traguardo la lotta animalista in difesa dei cavalli, ma è sperabile un analogo felice esito anche per le normali battaglie quotidiane dei cittadini romani: gettare un sacchetto di immondizia nei cassonetti stracolmi senza essere soffocati dai miasmi, salire su un autobus senza aspettare sotto il sole cocente per mezz’ora o più, transitare nelle strade senza rischiare di rompere una ruota della macchina per le buche.