L’angelo di Churchill era una bella spia britannica al servizio del Regno Unito nella Seconda guerra mondiale. Nicoletta Maggi ne racconta la storia sconosciuta in un libro edito da Media&Books. L’Italia è sempre stata un campo di battaglia prima tra le grandi potenze europee (Impero inglese; Francia repubblicana, retta dai monarchi e governata da Napoleone; Impero spagnolo; Impero austriaco), poi tra Stati Uniti e Unione Sovietica (durante la “guerra fredda”), quindi tra le nazioni democratiche occidentali e il terrorismo islamico (dall’attentato delle Torri Gemelle a New York del 2001 il fenomeno è esploso).
I servizi segreti si fanno una guerra palese e occulta senza esclusione di colpi. Le spie, mimetizzate in mille panni diversi, sono le protagoniste della guerra occulta. Il Regno Unito ha sempre avuto una grande attenzione verso l’Italia. Il governo di Sua Maestà aiutò Camillo Benso conte di Cavour nella disperata impresa di unificare l’Italia divisa in una decina di Stati diversi. Aiutò il primo ministro del Regno di Sardegna nella lotta contro l’Impero asburgico che occupava Lombardia, Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia. Aiutò Giuseppe Garibaldi nell’incredibile Impresa dei mille che sbaragliò nel 1860 il Regno di Napoli governato dal ramo partenopeo dei Borbone. Londra, sul piano militare, coprì la navigazione delle due navi dei Mille e quindi lo sbarco in Sicilia. Ma sembra che Garibaldi potette contare anche sui finanziamenti e le informazioni delle spie britanniche.
La più famosa delle donne spia, protagonista di tanti libri e film, è stata Mata Hari, pseudonimo di Margaretha Geertruida Zelle, seducente modella e danzatrice olandese agente segreto della Germania durante la Prima guerra mondiale. Anche nella Seconda guerra mondiale non sono mancate le spie. Winston Churchill, campione delle democrazie occidentali, alleato degli Usa, dell’Urss,della Francia di Charles de Gaulle utilizzò molte spie contro le dittature di Benito Mussolini e Adolf Hitler. Gli 007 hanno avuto un ruolo determinante, in testa quelli britannici. Churchill nel settembre 1945, subito dopo la fine della guerra, venne in Italia per una vacanza. Sembra che su indicazione di spie inglesi si recò a Como per recuperare il carteggio riservato che avrebbe avuto con Mussolini.
L’angelo di Churchill racconta la vicenda di una donna, una delle agenti segrete di Sua Maestà. La storia di un agente segreto è, ovviamente, coperta da tanti misteri e da un inevitabile riserbo, così che si può convivere nella ridente Riviera del Conero con una vicina senza sospettare nulla della sua precedente vita. La bella spia inglese, precisa un comunicato stampa, si faceva chiamare Jicky, come il profumo di Guerlain che utilizzava.
Era stata scelta dal governo di Churchill, insieme con una sessantina di altre donne, battezzate poi come gli “angeli” di Churchill, per essere utilizzate in operazioni di intelligence. Jicky ha avuto una vita avventurosa, segnata anche dalle torture della Gestapo, ma soprattutto caratterizzata da grandi incontri, amori e passioni, senza mai far scoprire o rivelare il ruolo avuto durante la guerra. A una giovane allieva cui faceva ripetizioni di inglese racconterà poco prima di morire la sua vera identità e la sua incredibile vicenda, da cui questo racconto.