Un bilancio da capogiro: 15.000 visitatori in un mese. Si è conclusa a Rimini (13-15 giugno), durante l’esclusivo evento, The Coach Experience, la prima parte del tour Un Secolo d’Azzurro, l’esposizione più grande d’Italia sulla storia della Nazionale.
Dopo Vercelli, Taranto, Bari e Casarano è stata la volta della città romagnola che ha ospitato, con il supporto dell’Associazione Italiana Allenatori, la straordinaria kermesse curata da Mauro Grimaldi (consigliere delegato Federcalcio Servizi) e promossa dall’associazione S.Anna.
Ospite d’onore della prestigiosa rassegna è stato Gabriele Gravina, presidente della F.I.G.C., che accompagnato dallo stesso Grimaldi, ha potuto ammirare gli oltre 200 cimeli originali che, in chiave antologica, ricostruiscono i primi cento anni degli Azzurri.
«La nostra collezione è, in assoluto, la più importante d’Italia: abbiamo autentiche memorabilia, come per esempio un documento inglese del 1854 che anticipa la nascita del Football, gli scarponcini del leggendario Giuseppe Meazza utilizzati durante la Coppa del Mondo del 1938, e il Tango Espana 1982, autografato dal grande Marco Tardelli», esordisce Aldo Rossi Merighi, presidente dell’Associazione S. Anna.
«Posso dire, senza falsa modestia-sottolinea Rossi Merighi-che stiamo superando il museo del calcio di Coverciano. Il nostro obiettivo per il futuro è realizzare il primo museo “istituzionale” del calcio a Roma, la città più bella del mondo, visitata ogni anno da milioni di turisti. Focus principale: Nazionale e storia del calcio italiano».
«Sono sicuro -aggiunge- che sarebbe la migliore attrattiva sportiva in vista di Euro 2020».
Un Secolo d’Azzurro riprenderà il suo viaggio nel mese di ottobre con un “giro del Lazio” nelle location più prestigiose della Regione.
«Racconteremo- conclude Rossi Merighi – le origini e lo sviluppo del calcio, in particolare a Roma e nelle province. Una storia che inizia dalla fine dello Stato Pontificio, durante il quale era vietato il gioco della palla, e si concretizzò con la costituzione delle prime squadre di football: Lazio, Roman, Alba, Fortitudo e Roma.
Il mio rammarico più grande è l’assoluto disinteresse della politica (in particolare la Regione Lazio). Abbiamo presentato un progetto senza ricevere, per ora, alcuna risposta. Forse sport e cultura, in certe sedi, sono ancora perfetti sconosciuti».