Il populista Trump sconta
la volatilità dell’audience

Le crescenti difficoltà di Donald Trump, che rischia di perdere le prossime elezioni presidenziali americane, fanno il paio con la partita a poker di Matteo Salvini che alla vigilia di Ferragosto si è giocato il governo su una spiaggia e lo ha perduto. I problemi del presidente degli Stati Uniti e quelli del leader leghista italiano hanno la stessa matrice: il populismo.

Alabama, Donald Trump

Donald Trump

O meglio, il fatto di aver sostituito la politica con la comunicazione, l’azione di governo con la propaganda, i programmi con gli slogan sui social media, il Parlamento e le sedi istituzionali con Internet.

Il tallone d’Achille dei populisti in giro per il mondo è che, una volta conquistato il potere, devono fare i conti con la complessa realtà dei loro elettori, con i loro problemi che non possono essere risolti con quattro slogan postati sui social media per fare titolo e acchiappare voti. È così per Trump, è stato così per Matteo Salvini, sarà così per Boris Johnson, che a ottobre rischia di essere travolto dalla Brexit.

Alabama, Il grattacielo Trump a Chicago

Il grattacielo Trump a Chicago

La bulimia comunicativa di tanti leader populisti, ossessionati dai sondaggi alla vigilia di ogni prova elettorale, può anche avere effetti opposti a quelli desiderati fino a sfociare nel ridicolo. Basti pensare all’ultima gaffe di Trump prima dell’arrivo di Dorian, quando aveva twittato il possibile percorso del ciclone, mettendo lo stato dell’Alabama nella rotta: «Oltre alla Florida anche South Carolina, North Carolina, Georgia e Alabama verranno colpiti molto più duramente del previsto». Il presidente era stato subito smentito dal Servizio meteo nazionale che aveva subito twittato in risposta: «L’Alabama non vedrà impatti da Dorian. Ripetiamo, l’Alabama non avvertirà impatti dell’uragano Dorian. Il sistema resterà molto più a est».

Ma Trump il giorno dopo, dallo Studio Ovale ha mostrato la mappa ufficiale del National Hurricane Center con il cono della possibile traiettoria della tempesta ritoccata a pennarello nero con un tratto che includeva il sudovest della Georgia, il sudest dell’Alabama e parte del Golfo del Messico.

A questo punto, i giornalisti hanno chiesto chiarimenti a un portavoce del Dipartimento della Sicurezza interna, senza ottenere risposta. Trump stesso non ha voluto rispondere a chi gli chiedeva cosa rappresentasse il tratto di pennarello.

Caffè libreria a Grand Rapids

Come dimostra questo ridicolo episodio, il presidente-populista Usa non regge alla prova di governo, non riesce a dare risposte concrete a tanti problemi economici e sociali di gran parte dell’elettorato che lo ha portato alla Casa Bianca e che è molto più segmentato di quanto si pensi.

Per capirlo basta girare per le strade di uno Stato che nel 2016 ha votato per lui, il Michigan. Qui, nei quartieri che costeggiano il lago, le vie sono perfettamente pulite, i prati curati e le case si presentano senza sbarre con le poltrone sul patio giorno e notte, gli immigrati appaiono perfettamente integrati. Quindi i tweet di Donald fanno sempre meno presa, perché i problemi sono altri: istruzione, sanità, eccetera. Non è un caso se in Michigan il Partito Democratico ha vinto le elezioni di mezzo termine e appare in grande recupero.

La verità è che per affrontare il mondo reale non basta la propaganda, ci vuole un vero partito con un programma di governo in grado di individuare le priorità dei cittadini e affrontarle. E così un populista come Trump abituato a giocare “a uno contro tutti” e a fare politica-spettacolo rischia la Casa Bianca, perché, non avendo una vera base sociale, può contare solo su un pubblico. E, come si sa, l’audience è volatile.

 

Fine – Il primo articolo è stato pubblicato il 12 settembre