Allegra, focosa, travolgente. Nunzia De Girolamo, 44 anni il 10 ottobre, cambia pelle. Ama impegnarsi sempre su fronti diversi con lo stesso sorriso grintoso. Non ha paura di rompere gli schemi anche a rischio di stridenti contraddizioni: prima avvocata; poi deputata di prima fila di Silvio Berlusconi (con il Pdl e Forza Italia); poi ministra delle Politiche agricole per il Nuovo centrodestra nel governo di Enrico Letta; quindi giornalista per Il Tempo e Libero; infine le simpatie per Salvini.
A fine corsa il sorprendente cambiamento totale: ballerina nella scorsa primavera a Ballando con le Stelle, trasmissione di Rai Uno. Bella e scatenata ballerina si è esibita in coppia con Raimondo Todaro, ballerino professionista e insegnante di danza.
Politica e spettacolo, due grandi amori. L’ex deputata è sostenitrice del valore della «femminilità» in tutti i campi. Alla fine Nunzia De Girolamo, sposata con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia (un avversario politico del Pd conosciuto tra i banchi della Camera), sembra propendere per lo spettacolo. Il 29 settembre ha firmato in modo scherzoso ed ironico il “contratto” di addio alla politica a Quelli che il Calcio, programma di Rai Due. Ha firmato la dichiarazione che non tornerà a fare politica seduta nella stessa scrivania usata da Berlusconi nel 1994 per annunciare la sua proposta di “Contratto” agli italiani (la celebre puntata di Porta a porta su Rai Uno). Ha garantito che non si farà catturare di nuovo dalla politica: «Giuro! Ho cambiato vita e sto troppo bene». Ha assicurato: è «irrevocabilmente chiusa la mia carriera politica» e aperta «la mia professione nel mondo dello spettacolo».
Televisione o teatro? In una intervista a La Verità, precedente all’addio ufficiale alla politica, ha scelto la tv: «Vorrei condurre un talk show che dà voce alle ingiustizie, ironico ma intelligente, popolare ma anche elegante». Comunque restava un pensierino per la politica al fianco del segretario della Lega: «Salvini è un amico e un leader che stimo molto ma non abbiamo mai parlato della mia candidatura alla Regione Campania. Non escludo nulla».
Spettacolo o politica? Nella Prima Repubblica sarebbe stato impensabile il passaggio di un uomo dello spettacolo alla politica. E ancora di più, sarebbe stato inimmaginabile il passaggio di un politico dall’aula di Montecitorio a una pista da ballo o su un palcoscenico a presentare un programma televisivo. Giulio Andreotti ricordò il rimprovero della madre di «fare lo scemo in televisione» perché l’aveva visto ballare e cantare in una trasmissione, ma «naturalmente era Noschese».
Oggi invece tutto è possibile. Beppe Grillo da comico è diventato un politico, dal nulla ha addirittura fondato il M5S che nelle elezioni politiche del 2018 divenne il primo partito italiano con il 32% dei voti, Marchionne sdoganò quel trionfo populista in nome del realismo. Adesso Grillo, di volta in volta, alterna il lavoro di attore comico nei teatri a quello di leader carismatico dei cinquestelle nei comizi nelle piazze, nelle interviste ai giornali e alle televisioni. Su Internet poi, coltiva sia la passione per il teatro sia quella per la politica. Non si cura molto della coerenza: prima ha insultato per anni il Pd e poi l’ha sollecitato al governo con il M5S.
Il garante pentastellato ha aperto una nuova strada: dallo spettacolo alla politica. Nunzia De Girolamo forse ha segnato una strada inversa ma parallela: dalla politica allo spettacolo. Ma forse anche lei potrebbe alternare spettacolo e politica.