Il mondo senza internet. Per molti è difficile concepire il mondo senza la connessione permanente. Per alcuni è addirittura impossibile. Antonio Pascotto con il suo Il mondo senza internet (Male Edizioni di Monica Macchioni, 2019) si è cimentato con successo in questa complicata impresa. Si è interrogato sugli enormi problemi aperti dalle nuove tecnologie digitali.
Internet in pochi anni è divenuto il pane quotidiano per centinaia di milioni di persone. Lavoro, affari, amici, affetti, passatempo, hobby, divertimento, curiosità. Il computer è diventato onnipresente, il crocevia di tutta la comunicazione planetaria. Alle volte però la connessione digitale globale manda in tilt anche le menti più attrezzate: diventa una ossessione, una dipendenza pericolosa come una droga.
Poi c’è un problema politico non di poco conto: i colossi monopolisti dell’informatica come Facebook, Google, Twitter dominano il mercato con un fatturato alle volte perfino superiore all’ammontare del reddito nazionale di molti Stati. I rischi, come per tutti i monopoli, sono molti: l’imposizione di regole unilaterali, l’accentramento di una informazione alle volte resa opaca, l’intrusione sui dati personali o aziendali, la concentrazione della pubblicità mondiale, l’evasione o l’elusione delle tasse sui grandi profitti.
Gli editori, gli utenti, alle volte anche gli Stati, si sentono impotenti davanti a queste potentissime multinazionali dai mille tentacoli. La stessa democrazia, qualche volta, potrebbe essere insidiata.
Antonio Pascotto con il Il mondo senza internet ha indicato delicati problemi. Il suo libro è stato il vincitore assoluto di ilCartoceto Cinema&Libri, seconda edizione del Festival delle Arti di Cartoceto (Pesaro) dedicato alla lettura, al cinema e alla cultura. Nel 2018, precisa un comunicato stampa, era stato assegnato a Paolo di Giannantonio. Il lavoro di Pascotto, giornalista Mediaset, mette a nudo diversi temi di allarmante attualità: le connessioni e ossessioni di internet, dallo scandalo Facebook alla quiete digitale, raccontando come sarebbe il mondo “orfano” della rete e del web.
Giovanni Fabiano, Maria Castaldo, direttori artistici e fondatori della rassegna, e la Pro Loco lo hanno scelto all’unanimità per «premiare chi scrive e documenta con passione e determinazione, malgrado le difficoltà dei tempi». La motivazione recita che il suo romanzo «dimostra l’attenzione verso argomenti attuali, affrontati con sensibilità e un linguaggio capace di avvicinare anche i lettori più giovani».
Tra i partecipanti alla serata finale nell’affollato teatro Il Trionfo, anche gli autori Roberto Simoni (Una voce fuori dal coro), Massimiliano Buzzanca (Che Cinema la Vita), Ciro Formisano (L’Esodo) e Armando Guarino (La danza del delfino), vincitori dei premi speciali. Il premio è un’opera dello scultore Giovanni Galiardi.