Presidente Roscioli siamo consapevoli del fatto di trovarci in uno stato di guerra dove ancora non si hanno ben chiari gli effetti del Coronavirus. Può farci una stima parziale delle perdite che ad oggi sta subendo il settore alberghiero di Roma?
Abbiamo fatto una stima dei danni provocati da questa situazione d’emergenza, dal mese di febbraio alla fine di giugno, e si aggira intorno ai 500 milioni di euro per gli alberghi della Capitale.
Nel 2019 ben 29 milioni di turisti stranieri hanno visitato Roma. Quale sarà il danno più grande? Quello economico nel breve periodo o quello di immagine nel lungo periodo?
Quello di immagine varrà per tutti i Paesi europei, alcuni dei quali lo stanno subendo proprio in questi giorni per lo sviluppo del virus, essendo partiti più tardi con i controlli. In Italia, in teoria, dovremmo quindi migliorare la situazione in anticipo. Per quanto riguarda il danno economico, sicuramente sarà enorme tenendo conto non solo del turismo, ma anche degli altri settori in crisi tipo trasporti e locali pubblici, ed industrie.
Come si sta muovendo e come si muoverà Federalberghi da un punto di vista della comunicazione e dell’informazione ? Attiverete una forte campagna social?
Al momento stiamo informando tutti i soci (circa 600) sull’evoluzione normativa in atto, in particolare, sulle restrizioni nonché sui primi provvedimenti presi dal governo a favore delle categorie turistiche: stiamo aspettando ulteriori sviluppi su un nuovo decreto-turismo che, probabilmente, verrà presentato questa settimana. Appena l’emergenza finirà siamo già d’accordo con le istituzioni per fare una massiccia operazione di marketing sui social nazionali ed internazionali.
A suo giudizio il Comune di Roma e la Regione Lazio stanno gestendo, nel modo migliore, questa emergenza?
Tutto è in evoluzione e va valutato giorno per giorno: il Comune e la Regione hanno poche competenze in questa fase, poiché l’emergenza è di competenza del governo. Credo, altresì, che per quanto sia nelle loro competenze stiano seguendo i giusti criteri d’azione.
Che cosa proporrete al governo una volta terminata l’epidemia? E soprattutto quali saranno le necessità immediate di cui avrete bisogno per ripartire?
Sono fiducioso che il governo, attraverso aiuti economici alle aziende, possa alleviare gli effetti di una crisi annunciata. A mio giudizio si dovrebbe pianificare un vero piano di sviluppo del turismo a livello italiano ed europeo, in quanto, ad oggi, l’Europa è la destinazione principale. In secondo luogo cercare di alleggerire il peso fiscale delle aziende per renderle più competitive non solo in Europa ma, soprattutto, nel mondo.