Luminare della medicina, sempre al servizio di tutti. Gentiluomo dalla simpatia straripante e coinvolgente. Per lui parlano i fatti e le migliaia di vite salvate con il sacrificio ed il sorriso. Incontriamo il professor Massimo Martelli, ex primario e direttore della Chirurgia toracica dell’ospedale Forlanini di Roma, oggi alla Clinica Quisisana.
Professor Martelli, facciamo un passo indietro di 5 anni e torniamo al 2015: perché l’allora governatore della regione Lazio Zingaretti decise di chiudere un’eccellenza nazionale come l’ospedale Forlanini?
Voglio essere onesto, bisogna dire la verità ed essere più chiari possibile: la responsabilità non è, e sottolineo non è, di Zingaretti. Il processo di chiusura del Forlanini iniziò nel 2008 con una delibera dell’allora governatore Marrazzo (responsabile anche della chiusura del San Giacomo, appena ristrutturato con 16 milioni di euro), proseguì con Montino e Morrone e poi, anche la Polverini, non fece, assolutamente, nulla per evitarlo. Zingaretti si trovò davanti ad un dato di fatto: un moribondo che, dal 2012 al 2014, venne svuotato dei suoi reparti migliori, in particolare quello di pneumologia, passati da 10 a 1.
A suo giudizio, in caso di picco del coronavirus anche a Roma, come si potrebbe gestire l’emergenza con soli 590 posti letto di terapia intensiva?
Sarebbe impensabile, si avrebbero morti su morti… Ha visto che cosa sta succedendo in Lombardia e in Veneto? Se gli stessi contagi dovessero ripetersi anche nella capitale, sarebbe una vera e propria catastrofe! Ci coglierebbe del tutto impreparati. Ci troviamo a combattere contro un nemico invisibile, un mostro terribile che ci rende tutti potenziali untori come nel Medioevo. Ha fatto bene il governo a bloccare l’Italia perché il contagio del virus avviene “uomo a uomo”. Se il 25 febbraio si fossero prese decisioni più drastiche forse non saremmo arrivati a questa allarmante situazione. Dobbiamo seguire il metodo cinese perché sta facendo scuola: quarantena obbligatoria e spostamenti azzerati.
Di recente ha proposto una petizione on line per la riapertura del Forlanini. Quale forza politica si è fatta avanti per aiutarla e sostenere le sue ragioni?
Il mio compito principale è di sensibilizzare la politica. Sia chiaro questo, non ho altri secondi fini. Sono stato contattato da tutte le forze politiche, ad eccezione del Pd. Ora devono mettersi davanti ad un tavolo per offrire una risposta seria, concreta ed immediata non solo a me ma ai 90.000 che fino ad oggi hanno firmato la petizione on line, da me promossa. Quello che chiedo non è la ristrutturazione del Forlanini che sarebbe impossibile, ma la realizzazione, al suo interno, di un ambiente idoneo per altri posti di terapia intensiva. Vista la contiguità e la vicinanza con lo Spallanzani sarebbe una scelta di convenienza e buon senso, non vi pare?
Professore ci rassicuri: è così letale il coronavirus? Sono davvero indispensabile mascherina ed amuchina? Che cosa consiglia ai romani?
Punto primo: occorre rimanere a casa per forza. Il virus non è così letale ma sono molto serie e pericolose le complicanze che può causare, anche perché ad oggi non esiste alcun vaccino per combatterlo. Per questo motivo è necessario rispettare le ordinanze governative. Ricordiamoci infatti che anche i soggetti asintomatici possono essere veicoli inconsapevoli di contagio. Le mascherine sono indispensabili solo per chi è positivo, non facciamo speculazioni. La stessa amuchina può essere, brillantemente, sostituita da acqua e sapone di Marsiglia. Il coronavirus si sconfigge con il buon senso e il rispetto delle regole.