Comitato tecnico scientifico, ci sono sempre gli scienziati dietro ogni decisione sanitaria o economica. Francesco Boccia usa un “asso” per respingere il progetto di Nello Musumeci e di Christian Solinas di permettere il bagno nel mare della Sicilia e della Sardegna solo ai turisti con un passaporto sanitario, ossia con un attestato medico di assenza del Coronavirus.
Il ministro Pd per gli Affari regionali prima ha respinto le richieste dei governatori della Sicilia e della Sardegna con una motivazione costituzionale legata alla libertà di circolazione, ma poi ha aggiunto: «E se poi gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono e basta».
Boccia, lanciato da giorni in uno sforzo di protagonismo, si riferisce al parere del Comitato tecnico scientifico, una struttura composta da medici e virologi. È diventato onnipotente: ogni suo parere tecnico diventa una decisione politica dell’esecutivo giallo-rosso. Anche Vincenzo Spadafora si aggancia al totem del Comitato tecnico scientifico per dare il disco verde alla ripresa del campionato di calcio. Il ministro grillino per lo Sport ha osservato: «Abbiamo sempre detto che il calcio sarebbe ripartito con le condizioni di sicurezza e con ok del Comitato tecnico scientifico ai vari controlli».
C’è aria di libertà di movimento. Dal 3 giugno sarà possibile viaggiare tra le regioni italiane e con i paesi dell’Unione europea.
Il presidente del Consiglio durante la fase più dura del flagello della pandemia, quando gli italiani erano in isolamento in casa, si è accorto del pericolo di subalternità alla tecnocrazia scientifica. Giuseppe Conte il primo aprile difese l’autonomia del governo: «Credo che una decisione politica debba avere una base di evidenza scientifica, ma i decisori politici devono assumersi le loro responsabilità». La tecnocrazia, dunque, non si deve sostituire alla politica espressione della volontà popolare. Ma il Comitato è quasi diventato una stampella alla quale sorreggersi: via via è diventato più forte mentre il governo si è indebolito per i contrasti tra Pd, M5S e Italia Viva.