2 Giugno, festa della Repubblica. Da sempre il solo presidente della Repubblica, a nome del paese tutto, depone una corona all’Altare della patria a Roma. Quest’anno il centro-destra ha una bella pensata: vuole deporre una sua corona. Giustamente fanno osservare che il centro-destra (tutto, senza distinzione) organizza manifestazioni nelle piazze italiane, senza regole: saltano i distanziamenti, i flash-mob degenerano anche in ressa.
A Roma doveva essere una manifestazione simbolica e “silenziosa”; si trasforma in un assembramento senza il rispetto delle misure di sicurezza, nonostante i ripetuti richiami. Srotolato in piazza del Popolo un tricolore di 500 metri. Matteo Salvini si esibisce giulivo senza mascherina: «Ce l’ho, ma gli esperti dicono che il virus sta morendo».
Per tutto il tempo della pandemia abbiamo osservato con scrupolo le disposizioni: ci siamo lavati ripetutamente le mani, cambiato i vestiti, tolte le scarpe prima di entrare in casa; abbiamo fatto pochi, selezionati, solitari percorsi, quelli strettamente indispensabili. Ci siamo sottoposti docili all’assurdo delle autocertificazioni. Tante persone che avremmo voluto abbracciare, avere con loro contatti fisici, ci si è limitati a frequentarle da lontano, e con gesti, video-chiamate; per la nostra, ma soprattutto per la loro incolumità, e per non rischiare di metterli in imbarazzo.
Passi un Antonio Pappalardo (che però è pur stato un generale dei carabinieri…); passi Casa Pound; ma che a contravvenire le regole che quotidianamente ci vengono raccomandate, siano parlamentari, e perfino un ex ministro dell’Interno…ecco, è decisamente detestabile e riprovevole. Dovrebbero chiedere scusa per essersi comportati in questo modo; naturalmente non lo faranno, e orgogliosi anzi, rivendicheranno la giustezza di quello che hanno fatto e lasciato fare. Ma con quale decenza si condanneranno da oggi i ragazzi e le ragazze della movida?