Una settimana di fuoco per Conte: «Progettiamo il rilancio» a Villa Pamphilj, interventi in Parlamento sulla politica europea, video conferenza con il vertice del Consiglio europeo, riunione del Consiglio dei ministri. Il presidente del Consiglio non ha avuto un attimo di tregua, ha voluto capire come far ripartire il paese traumatizzato dal Coronavirus.
Agli Stati Generali dell’economia di Villa Pamphilj, dal 13 al 21 giugno, ha consultato secondo i suoi calcoli «85 soggetti»: organizzazioni internazionali (in testa la commissione europea), associazioni ed enti italiani. È stata una lunghissima maratona basata su confronti (diretti e in video conferenza) con una valanga di personalità note e meno note senza dimenticare i “comuni cittadini”, circa 20 persone al giorno: sindaci, presidenti di regione, sindacalisti, piccoli e grandi industriali, banchieri, finanzieri, scienziati, ambientalisti, commercianti, commercialisti, artigiani, agricoltori, pescatori, albergatori, ristoratori, sommelier.
Nell’ultima giornata i confronti hanno coinvolto anche il mondo della cultura, uno dei settori più devastati dalla pandemia, prima dal blocco delle attività e poi dal distanziamento sociale. Il presidente del Consiglio ha ascoltato scrittori, musicisti, architetti, cantanti, registi e attori. Ha ascoltato le idee dello scrittore Alessandro Baricco, della cantautrice Elisa, del regista Giuseppe Tornatore, dell’attrice Monica Guerritore. L’attrice ha proposto di portare il teatro e la musica «nelle piazze».
Giuseppe Conte ci tiene molto ai protagonisti della cultura. Su Facebook ha ringraziato il mondo della cultura «vero punto di forza del Paese» al quale «questo Governo vuole dare la dovuta attenzione». Il presidente del Consiglio è stato di parola: voleva invitare tutti e così è stato. Certo non tutte le palle sono andate in buca. Le opposizioni di centro-destra hanno declinato l’invito ad andare a Villa Pamphilj, contestando la sede del confronto. Il presidente del Consiglio comunque non demorde e potrebbe spuntare un incontro con Salvini, Meloni e Berlusconi successivamente su «Progettiamo il rilancio», in una sede diversa.
Certo tra gli attori si è sentita la mancanza di Sofia Loren, la stella internazionale del cinema italiano. La Loren, classe 1934, è stata la protagonista di film indimenticabili. Basta ricordare capolavori come La Ciociara, Matrimonio all’italiana, Una giornata particolare. Bellezza e bravura le hanno permesso di sfondare in Italia, in Europa e in America. Ha vinto due premi Oscar, è stata diretta dai migliori registi del mondo, ha recitato con i maggiori attori italiani e statunitensi. È stata una dei simboli della rinascita morale, democratica ed economica dell’Italia dopo la tragedia del fascismo e della Seconda guerra mondiale.
Conte ha annunciato: «Dobbiamo reinventare il Paese che vogliamo». Anche Sofia Loren potrebbe dire qualcosa per far funzionare «Progettiamo il rilancio». Senza nulla togliere a Monica Guerritore, una fuoriclasse come Sofia Loren potrebbe essere ascoltata da Conte anche in un’altra occasione. Il piano per ricostruire l’Italia è complesso. Sergio Mattarella ha chiesto concretezza e rapidità d’intervento al governo anche per poter utilizzare gli aiuti dell’Unione europea. Per ora il presidente del Consiglio non ha un piano preciso da realizzare e questo vale anche per la cultura. Una delle poche novità all’orizzonte è una possibile riduzione dell’Iva. Il governo ci sta pensando perché, ha precisato Conte, «ritoccare l’Iva, abbassarla un po’ potrebbe dare una spinta alla ripresa del consumi: è un fatto di fiducia».