Bacio della morte da
Di Battista alla Raggi

Candidatura bis della Raggi? La sindaca cinquestelle di Roma non scioglie le riserve. Annuncia di aver ricevuto «tante richieste» ma crede «non sia il momento di pensare alle poltrone, ma di continuare a lavorare».

La partita per il nuovo sindaco di Roma da eleggere nel 2021 è difficile, una candidatura bis della Raggi incontra tanti ostacoli all’esterno e all’interno dello stesso Movimento 5 stelle.

Candidatura bis della Raggi, Virginia Raggi

Virginia Raggi

Virginia Raggi ha visto Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista in cerca di sostegno. Il ministro degli Esteri, con alle spalle un rapporto di alti e bassi con la sindaca di Roma, l’ha ringraziata «per il grande lavoro che sta portando avanti». Il leader movimentista grillino invece ha pronunciato un sì entusiasta, quasi un bacio della morte: Virginia Raggi «è una sindaca fantastica». L’ex deputato cinquestelle aspirante a guidare il M5S dopo le dimissioni di Di Maio e fino a poco tempo fa gettonato come un forte candidato per il Campidoglio non ha lesinato le lodi: ha combattuto “i poteri forti”, la mafia, il potere criminale dei Casamonica.

Tante lodi, ma non c’è stata una parola sui tanti scivoloni che hanno sollevato le proteste dei sindacati e dei cittadini di Roma: i trasporti pubblici malmessi, le strade sporche con i cassonetti stracolmi di rifiuti puzzolenti, le strade impraticabili per le buche, i giardini e i parchi pubblici degradati, la fuga delle grandi aziende dalla capitale, le rotture della sua giunta per problemi giudiziari e contrasti politici, una crisi economica e sociale pesante diventata da incubo con lo scoppio del Coronavirus. Pesa la mancanza di un’idea di futuro per la città eterna ferita a morte anche dall’azzeramento del turismo (musei, alberghi, ristoranti, bar, boccheggiano davanti a prospettive nere).

Candidatura bis della Raggi, Alessandro Di Battista

Alessandro Di Battista

Non a caso la popolarità della Raggi, altissima quando fu eletta sindaca quattro anni fa, adesso è ridotta al lumicino.

Ai problemi politici si sommano quelli delle “regole”. Per la Raggi si tratterebbe del terzo mandato elettivo e violerebbe la regola dei “due mandati” stabilita dal M5S. Vito Crimi, reggente pentastellato, è corso in aiuto annunciando il possibile cambiamento del «vincolo dei due mandati». Ma non sarà così facile. In molti frenano. Roberta Lombardi, esponente di punta dei grillini laziali, ha posto l’altolà: niente «interpretazioni regolamentari ad personam».