81 morti. Buio fitto, nessun colpevole per la strage di Ustica. La sera del 27 giugno 1980 il Dc9 Itavia, in volo da Bologna a Palermo, sparì improvvisamente dagli schermi radar. I parenti e gli amici delle vittime sperarono invano in un miracolo, invece arrivò la notizia della strage. La mattina dopo le navi e gli elicotteri trovarono solo dei terribili resti dell’aereo Itavia: rottami di poltrone, brandelli di corpi umani.
Il Dc9 Itavia era precipitato nel mare Tirreno, tra l’isola di Ponza e quella di Ustica. Fioccarono mille ipotesi diverse: cedimento strutturale della carlinga, una bomba, un missile. L’ipotesi più gettonata fu ed è quella di un missile, americano più che francese, diretto verso un jet libico con a bordo Muammar Gheddafi ma che, per errore, distrusse il Dc9 Itavia. Un fatto è sicuro: fu ritrovato un caccia libico precipitato misteriosamente in Calabria. Quarant’anni dopo è ancora buio fitto, magistratura e governi non sono riusciti a trovare chi e come causò il massacro.
Pino Nazio ha scavato nella spaventosa vicenda, affollata da servizi segreti e depistaggi, e ha scritto U.S.TICA. Quarant’anni di bugie. Il libro, Edizioni Ponte Sisto presentato il 24 giugno a Roma nel Giardino del cedro, già nel titolo dice molto. Nazio è un giornalista tenace, ama cimentarsi sui tanti misteri della storia italiana. L’anno scorso, sempre per Ponte Sisto, scrisse un altro libro sull’assassinio di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, un’altra pagina buia rimasta senza una verità giudiziaria né politica.
Il magistrato Rosario Priore qualcosa ha detto sulla strage di Ustica: ci fu «una battaglia sui cieli del Mediterraneo». Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica, ha commentato: Pino Nazio cerca uno «scampolo in più di verità» rispetto all’inchiesta della magistratura.
Forse una svolta ci sarà se il Parlamento leverà il segreto di Stato su alcuni documenti riservati e, in particolare sul cosiddetto Lodo Moro, l’intesa segreta raggiunta tra la Repubblica italiana e il Fronte popolare per la liberazione della Palestina dopo il sanguinoso attentato terroristico all’aeroporto di Fiumicino nel dicembre 1973. Il Lodo Moro fu realizzato per evitare altri attentati terroristici in Italia e il segreto di Stato ancora persiste dopo quasi cinquant’anni.