Vendite Fca e Psa a picco. Il matrimonio diventa più difficile. Il Covid-19 ha avuto conseguenze pesantissime sulle vendite delle due multinazionali automobilistiche: il gruppo Fiat Chrysler Automobiles ha accusato un crollo delle consegne del 63% nel secondo trimestre 2020, Peugeot-Citroen del 46% nei primi sei mesi di quest’anno.
Ma se sul piano delle vendite Fca e Psa hanno disavventure analoghe, sul piano dei conti finanziari le differenze sono forti: il gruppo italo-americano ha perso 1,04 miliardi di euro mentre quello francese ha conseguito un utile di 517 milioni di euro. Psa ha continuato a fare profitti invece Fca ha accusato un deficit consistente (solo in America del nord l’utile ha continuato a brillare).
Carlos Tavares ha decantato i risultati di Peugeot-Citroen agli analisti finanziari: «La situazione finanziaria resta solida, il gruppo continua a investire nei grandi progetti di mobilità del futuro». L’amministratore delegato di Psa ha anche confermato la “fusione paritaria” con Fca nel primo trimestre 2021, anzi si è detto «molto entusiasta» della nascita di Stellantis (così si chiamerà la nuova società tra Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot-Citroen).
Mike Manley ha cercato di sdrammatizzare i pesanti risultati. L’amministratore delegato del gruppo italo-americano ha sottolineato agli analisti finanziari «come le azioni decisive e il contributo straordinario delle nostre persone abbiano consentito a Fca di contenere l’impatto della crisi dovuta al Covid-19».
Davanti al Lingotto ci sono otto mesi tutti in salita per arrivare alla “fusione paritaria” con la società francese (con grandi competenze sulle auto elettriche ma assente dal mercato americano al contrario di Fca). Stellantis darebbe vita al terzo maggiore produttore di auto del mondo e a grandi sinergie (servono decine di miliardi d’investimenti da destinare alle vetture elettriche e a quelle a guida autonoma). John Elkann e Mike Manley puntano molto sulla fusione: Fca e Psa «unendosi, daranno vita ad uno dei nuovi leader nella prossima era della mobilità».
Chi comanderà in questa “nuova casa leader” dell’auto? Formalmente l’accordo parla di una “fusione paritaria” ma l’amministratore delegato sarà Carlos Tavares (che resterà a Parigi), nel consiglio di amministrazione la maggioranza andrà ai francesi.
Elkann, invece, diventerà presidente di Stellantis mantenendo l’incarico che ha adesso in Fca. Le decisioni operative, quindi, saranno prese da Tavares, un manager fuoriclasse già autore del salvataggio di Peugeot-Citroen anni fa sull’orlo del fallimento. Non solo. Tavares è riuscito a comprare e inglobare nel gruppo francese la tedesca Opel. L’operazione sembra riuscita, ma la casa tedesca è in una posizione subalterna.
Nella famiglia Agnelli-Elkann, proprietaria di Fca, da tempo in molti sostengono la necessità di abbandonare l’auto perché la competizione è in un settore difficile, in fortissima evoluzione, bisognoso di enormi investimenti per affrontare la riconversione verso i veicoli elettrici e a guida autonoma. Finora una vendita non è avvenuta perché Sergio Marchionne si oppose presentando bilanci in nero e in forte utile.
Si è opposto finora anche John Elkann sulle orme del nonno Gianni Agnelli. Ma ora le nuove difficoltà del Coronavirus potrebbero dare la vittoria a chi propone lo sganciamento dall’auto per andare ad investire in settori più redditizi. C’è il rischio di una fusione carolingia, a guida francese, con la successiva uscita della famiglia Agnelli-Elkann.