Incredibile ma vero, Virginia Raggi si ricandida alla guida della capitale per le elezioni dell’anno prossimo, e lo fa con la benedizione di Beppe Grillo. In barba alla regola dei due mandati come massimo, ancora in vigore tra i Cinquestelle, e adesso aggirata con una deroga votata dagli iscritti alla piattaforma Russeau. Ma, soprattutto, in barba ai risultati, non proprio brillanti, di questa prima esperienza della Raggi in Campidoglio.
Ovviamente la sindaca è convinta del contrario, ossia di aver governato bene e di avere tutto il diritto di «completare il lavoro» fatto. Paradossalmente, l’annuncio della ricandidatura arriva nello stesso giorno in cui vanno a fuoco altri due autobus Atac, portando così a 17 i mezzi della municipalizzata incendiatisi per carenza di manutenzione dall’inizio di quest’anno.
L’azienda di trasporto della capitale è una delle croci del Campidoglio. Insieme all’Ama, l’azienda dei rifiuti che non riesce a portare via la monnezza da strade e marciapiedi, nemmeno adesso che siamo in pieno agosto, non ci sono turisti e la città è semivuota.
Proprio sui rifiuti, nei giorni scorsi, si è consumato l’ennesimo scontro tra Zingaretti (in veste di presidente del Lazio) e la sindaca. Il 5 agosto la regione approva il piano 2015/2025 con i voti favorevoli dei dem e quelli contrari del M5S. «La Regione Lazio anche sui rifiuti ha fatto il suo dovere» commenta Zingaretti. «Meno rifiuti prodotti, più differenziata, nuovi impianti e sviluppo economia circolare. Ora basta furbizie». Protesta furiosa della sindaca che accusa Zingaretti di aver previsto che Roma la sua monnezza la smaltisca esclusivamente all’interno del proprio territorio.
Comunque sia, indicare – come fa il piano – un obiettivo di raccolta differenziata al 70 per cento entro il 2025 è irrealistico, un sogno di carta. L’unica soluzione vera sarebbero i termovalorizzatori, che però nemmeno la Regione Lazio governata dal segretario del Pd ha il coraggio di proporre. Per paura delle proteste di piazza alimentate dalla propaganda pentastellata.
Intanto le elezioni per il Campidoglio si avvicinano nella confusione più totale. Con Raggi che si ricandida, Grillo che la benedice e il Pd che la definisce “incubo” ma poi non si capisce che cosa vuole fare…