Doveva essere matrimonio di convenienza, quello tra Pd e Cinquestelle, un accordo sui candidati per le amministrative del 20 e 21 settembre, un modo per evitare di essere travolti dal centrodestra, che si presenta unito nelle sette regioni e nei circa mille Comuni in cui si vota. Lo aveva proposto il segretario dem Zingaretti e pareva che – con la benedizione del Fondatore Grillo – il M5S lo avesse accettato. Ma all’ex capo politico Di Maio, favorevole, aveva subito risposto l’attuale reggente Crimi, contrario.
Dopo un duro confronto dentro i Cinquestelle, tra l’ala del “sì” e quella del “no”, il matrimonio è stato rinviato. E così alle prossime amministrative Pd e Cinquestelle non presenteranno liste uniche. Con la sola eccezione della Liguria, dove la vittoria del democratici-grillini dovrebbe appartenere al libro dei sogni, e di Pomigliano d’Arco, la Patria di Luigi Di Maio.
A questo punto, al povero Zingaretti non rimane che appellarsi al voto disgiunto, soprattutto per evitare di perdere la Puglia, dove a contrastare il dem Emiliano, governatore uscente, non ci sarà solo il candidato pentastellato, ma anche quello di Italia Viva, il renziano Ivan Scalfarotto. Già, perché stando ai sondaggi disponibili il centrodestra dovrebbe prendersi 4 regioni su 6, strappando al Pd le Marche e anche la Puglia, dove la mancata lista unica giallorossa adesso mette seriamente a rischio la conferma di Emiliano. E non sarebbe nemmeno lo scenario peggiore, perché c’è anche chi sostiene che nemmeno la Toscana, regione rossa per antonomasia, sarebbe del tutto sicura per il Pd.
Se così fosse, sarebbe una catastrofe per i Dem e soprattutto per Zingaretti, un segretario che fino ad oggi non è riuscito a tirar fuori un progetto e ad andare oltre la tattica per garantirsi la sopravvivenza. Ma ha sbagliato l’ultima mossa e adesso comincia a essere contestato dalle correnti interne proprio per aver cercato quell’accordo elettorale con il M5S che rischia di trasformarsi in un bacio della morte.
Fine – I precedenti articoli sono stati pubblicati il 19 e il 21 agosto 2020.