Covid, diceria
dell’untore

Adesso che deve fare i conti con il Coronavirus, la Sardegna reagisce alla sua maniera, riesumando il tradizionale vittimismo nei confronti del “Continente”. A sentire quello che dicono nell’Isola, l’infezione l’hanno portata i turisti arrivati da Roma e dal Nord-Italia, contagiando una regione che, prima dell’estate, era praticamente immune e – quindi – a rischio zero.Infezione, Corsivo

La raffica di accuse agli “untori” venuti da fuori accomuna persone d’ogni tipo e condizione: uomini e donne, politici e medici, giornalisti e semplici cittadini. Tutti preoccupati per il clamore mediatico sul “rischio” Sardegna iniziato dopo Ferragosto, con i contagi al Billionaire di Briatore e con i focolai scoperti a Porto Cervo e nel Nord dell’isola.

E così, mentre aumentano i positivi al virus, e fioccano le disdette di settembre che compromettono seriamente ciò che resta della stagione turistica, i sardi si sentono vittime d’un complotto e accusano il resto del Paese. La solita Italia “matrigna” che – dal regno di Piemonte e Sardegna all’Unità nazionale, dal fascismo all’epoca repubblicana – ha sempre «sfruttato il popolo sardo».

Non è un caso se il governatore Christian Solinas, che prima di essere arruolato da Matteo Salvini rappresentava il Partito Sardo d’Azione, abbia ingaggiato una vera e propria crociata contro il Continente. L’ultima mossa è la minaccia di ricorrere alle «vie legali per difendere l’Isola colpita da una campagna mediatica sui contagi». Si tratta di una posizione largamente condivisa nell’assemblea regionale, come dimostra l’Ordine del giorno appena sottoscritto congiuntamente da maggioranza e opposizione.

Intanto, i casi positivi registrati nell’Isola sono arrivati a 2.243 e in Continente stanno aumentando test e quarantene imposti a chi arriva dalla Sardegna. Una situazione che rende ogni giorno più incandescenti accuse, polemiche e dicerie. Ma sono parole e, come in ogni propaganda, vengono spesso smentite dai fatti. Perché, ancora oggi, chi sbarca in Sardegna con in valigia l’autocertificazione firmata richiesta dalla Regione può star sicuro che difficilmente qualcuno gli chiederà di consegnarla.