Cresce il Covid. Mette paura. Mette paura soprattutto in Spagna, Francia, Regno Unito e Olanda con l’aumento esponenziale dei contagi e dei morti. Molte città delle quattro nazioni europee sono diventate “zona rossa” a settembre. Il rischio di un secondo lockdown nazionale lunedì 21 settembre ha messo ko le Borse europee. Del resto la “chiusura” è una tragica via già imboccata recentemente da Israele per la seconda ondata del Coronavirus.
Ma anche in Italia cresce il Covid. Fa di nuovo paura anche nel nostro paese, dopo un’estate vissuta in allegria e con poche cautele dopo la netta discesa della pandemia registrata da maggio. Anche la follia calcistica ci mette il carico da 11. La squadra di La Spezia è stata promossa in serie A, i tifosi si sono accalcati a festeggiare nelle strade e ora un intero quartiere della città ligure è stato posto in quarantena per cercare di contenere l’esplosione dei contagi. Torna in mente una tetra data calcistica: il 19 febbraio scorso Atalanta e Valencia giocarono nello stadio di San Siro a Milano quando l’epidemia già girava. Il contatto fisico tra migliaia di tifosi fu una delle micce che fece scoppiare una mortifera infezione in Spagna e in Lombardia. Bergamo, Brescia e Milano, in particolare furono flagellate con migliaia di vittime.
Adesso sta tornando la paura del Coronavirus un po’ in tutta Italia. Anche Roma, Napoli e Palermo, toccate solo marginalmente dalla pandemia nei drammatici mesi di marzo e aprile, accusano un forte aumento delle infezioni.
Una caduta dell’attenzione, da parte dei cittadini e delle istituzioni, può essere fatale. Può arrivare perfino un secondo tragico confinamento in casa. Un primo colpo c’è stato durante le vacanze estive. Nelle spiagge e nelle discoteche molte volte il distanziamento sociale è stato ignorato. Così i vacanzieri a fine agosto e a settembre sono tornati dalle vacanze all’estero (in Grecia, Spagna e Croazia) e da quelle in Italia (in particolare in Sardegna) malati o “positivi”. Un altro colpo è giunto dallo sbarco in Italia di migranti “positivi” e dalla riapertura a settembre delle scuole.
Risultato: cresce il Covid. Aumenta anche per dei comportamenti insensati compiuti una volta rientrati in città. A Milano, ad esempio, in qualche supermercato una folla enorme si è accalcata per fare acquisti: il distanziamento sociale è stato ignorato. Sono atteggiamenti pericolosi. Ancora ricordiamo le misure severissime di sicurezza dei mesi scorsi, tipo le file lunghissime anche di ore con mascherina davanti ai supermercati e ai negozi di alimentari per evitare aggregazioni di molte persone in un luogo chiuso.
Il Covid-19 è un virus temibile. In Italia, come in tutto il mondo, ha avuto conseguenze sanitarie ed economiche pesantissime. Ha innescato tra le persone paure di tutti i tipi, perfino quelle tipiche dei periodi di guerra come l’accaparramento degli alimentari e dei generi di prima necessità.
Un po’ in tutte le città italiane (in testa Milano, Roma, Palermo) i supermercati furono presi d’assalto durante le fasi più buie della pandemia. Risultato: gli scaffali dei grandi magazzini furono letteralmente svuotati dalla gente caduta nella psicosi della penuria.
Giuseppe Conte ha più volte invitato alla prudenza. Il presidente del Consiglio cerca di scongiurare una salita dei contagi: «Con il nostro sistema siamo fiduciosi di poter affrontare l’autunno con prudenza ma senza limitare le attività economiche». Per ora l’Italia non è più la pecora nera dell’infezione, si difende meglio di importanti paesi europei e di una superpotenza come gli Stati Uniti. L’autunno dirà se non è un fuoco di paglia.