Non ricordo esattamente in quale Repubblica siamo in questo momento, la terza, la quarta… Ma ricordo benissimo che dalla caduta della Prima Repubblica, quella spazzata via dai “giustizialisti” di Tangentopoli anche loro in quella specifica fase grandi “populisti”, abbiamo assistito con qualche rara eccezione all’avanspettacolo di dilettanti allo sbaraglio.
O meglio, a tutta una serie di Governi costretti a vivacchiare alla giornata, senza riuscire, per incapacità, emergenze economiche, appuntamenti europei irrinunciabili o mancanza di tempo, a delineare lo sviluppo possibile del nostro Paese, un futuro oltre una settimana!
Così lentamente siamo arrivati a riprodurre in pieno il populismo di Tangentopoli (con questo non voglio dire che non ci fossero, all’epoca, gravi problemi di corruzione e un diffuso metodo di finanziamento occulto della politica) di cui sono rappresentanti eccelsi Lega e Movimento 5 Stelle.
Certo ognuno decide di reclamizzare il proprio movimento o partito come preferisce e come ritiene di poter guadagnare il maggior numero di voti… anche se questo alla fine non paga perché rappresentato, nella stragrande maggioranza dei casi, da fiammate destinate a spegnersi con la stessa velocità con cui si sono propagate le fiamme. Quello che sorprende di più è che, nonostante le lezioni del passato e del recentissimo presente, alcuni partiti di grande esperienza e di lungo corso si facciano ancora irretire da tali metodi di fare politica, da tali ricorsi al populismo peggiore.
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