Tre donne e una Roma che non si ferma. Sotto le ali della cicogna di Antonio De Salvo, Editore Planet Book, racconta tre storie. Tre donne accomunate dalla loro capacità di rispondere alle avversità, di amare, soffrire, rinunciare a loro stesse e ai loro sogni per un fine superiore.
Nello scenario di una Roma che in gran parte non esiste più, in epoche temporalmente vicine, in una città che evolve e muta in continuazione, in quartieri bene e popolari tre donne affrontano problemi e drammi, forse diversi tra loro, ma legati da un filo comune, da quel sentimento forte e immutabile che solo una madre conosce, l’amore per i propri figli.
San Saba e la periferia di Centocelle rappresentano il palcoscenico nel quale tre donne, Vittoria, Francesca e Annuccia, affrontano drammi diversi, ma accomunati da un unico obiettivo: salvare i propri figli. E così ci troviamo in un contesto senza tempo, cristallizzato da problematiche che non appartengono ad epoche specifiche, ma sono fuori dal tempo perché parte integrante della vita.
Ognuna di loro si accosta al miracolo meraviglioso della maternità, con la felicità e la gioia di una ragazza appena divenuta sposa, innamorata del proprio uomo e piena di gioia e di speranza per la nuova vita che porta in grembo. Sebbene giovani ed inesperte sapranno affrontare con coraggio e tenacia le esperienze dolorose che le riserva il futuro. Ma ancora una volta, ciò che le avvicina, le sovrappone e le rende perfettamente indistinguibili è la loro capacità di amare, di soffrire, di rinunciare a loro stesse, annientando per sempre quello che avevano sognato, quando sognare era la cosa più logica che potessero fare.
Annuccia deve difendere Enrico dai pregiudizi e dall’isolamento in cui vivono tutte le persone che come lui sono affette da disturbi psichici. Non lo abbandonerà mai e sarà la sua mamma per sempre. Francesca donna ambiziosa e capace, riesce a vedere solo la sua grandezza e perde di vista il valore più grande che ha, sua figlia Veronica. Quando capirà i suoi errori, farà l’impossibile per riconquistare l’amore di sua figlia che si è perduta nel buco di una dose. E infine c’è Vittoria a cui la vita ha dato tanto; quattro meravigliose creature. Ma al contempo l’ha privata della felicità di tenere unita la sua famiglia. La “famiglia Lauritano”, quella a cui teneva immensamente Rodolfo, suo marito. Fortunato era per lei l’ultima speranza di vita. Ma la città, in corsa per diventare una grande metropoli, doveva fare i conti con le prime bande criminali che lasciavano in terra sangue e dolore.
De Salvo, dalla chimica alla scrittura, all’analisi dell’animo umano nelle sue diverse sfaccettature, come nasce la passione per la scrittura….
Potrei dire che in gran parte “Galeotta” fu la pensione, ma non sarebbe l’intera verità. Credo che fin da ragazzo ho sempre prestato particolare attenzione all’animo umano, ai sentimenti che, soprattutto in età adolescenziale, sono come ormoni impazziti. In parte questa capacità, o forse voglia di esplorare me stesso e gli altri, è nata dall’assidua frequentazione dell’oratorio, di sacerdoti con la “S” maiuscola e a quella commistione, a quella familiarità tra ragazzi e ragazze, anche di età differenti, che mi ha obbligato a guardarmi intorno, a capire, a socializzare, a condividere sensazioni ed esperienze.
Come nasce l’idea di Sotto le ali della cicogna?
Probabilmente si parte da esperienze personali, esperienze che, naturalmente, nulla hanno a che fare con i problemi ed i drammi raccontati nel libro, ma che certamente hanno indirizzato la mia curiosità verso la figura di “madre”, verso quell’incredibile amore che le spinge a compier sacrifici incredibili e sopportare dolori forse incomprensibili per un uomo e sicuramente mai vissuti, dal genere maschile, fino a quel livello di amore.
Questa immersione nei sentimenti è stata in grado di aiutarla nel percorso personale di conoscenza?
Se sono riuscito, come spero di aver fatto nel libro, almeno in parte, a sfiorare quel sentimento incredibile che lega una madre ad un figlio, debbo confessare che per me resto ancora un grande sconosciuto, il mio “Io” resta quell’incognita sulla quale, ancora, tanti filosofi si interrogano e tanti psicanalisti recitano a soggetto… Chissà se il prossimo libro riuscirà a far conoscere Antonio ad Antonio….
Quando lo leggeremo e di cosa parlerà?
Continuo nella mia ricerca sull’animo umano e sulle sue infinite sfaccettature e declinazioni, ma dei contenuti parleremo non appena sarà stampato…
Antonio De Salvo è nato a Roma nel 1953. È laureato in chimica. Ricercatore ostinato alla scoperta dei sentimenti umani, è desideroso di rappresentarli per condividerli senza giudicarli.