Può accadere di tutto col comune di Roma e con l’Ama. Sono continui gli appelli di Virginia Raggi e dell’azienda del Campidoglio della nettezza urbana per non lasciare in strada i cosiddetti “rifiuti ingombranti”.
La sindaca di Roma e l’Ama fanno appello al senso civico dei romani a non abbandonare mobili vecchi, frigoriferi rotti e calcinacci nelle vie, nelle piazze, nei parcheggi, nei parchi della metropoli. Giusto! Decido di contattare l’Ama per informarmi sulle procedure: devo disfarmi di alcuni rifiuti ingombranti e telefono allo 060606, il servizio informazioni telefonico del comune di Roma, una volta uno dei pochi fiori all’occhiello del Campidoglio.
Chiamo la mattina, scatta una segreteria telefonica. È una doccia fredda: «Il tempo di attesa è di 13 minuti. Resti in linea per non perdere la priorità acquisita oppure richiami più tardi». È la terza volta che mi capita.
In precedenza i tempi di attesa erano sempre superiori ai 10 minuti, non avevo tempo di aspettare e riattaccavo la comunicazione. Ma questa volta ho un po’ di tempo da “investire”, mi armo di pazienza e aspetto. Nell’attesa lo 060606 intrattiene l’utente con un concerto di Antonio Vivaldi, “La Primavera”. Penso per farmi coraggio: «La Primavera è una scossa al risveglio, forse è di buon auspicio!». Trascorre il tempo, più volte la segreteria telefonica mi invita a restare «in linea per non perdere la priorità acquisita».
Faccio ancora appello alla mia pazienza e aspetto. Finalmente dopo 15 minuti sento una voce umana e gioisco. È una ragazza molto gentile. Mi domanda di cosa si tratta e io espongo la mia richiesta di informazioni sullo smaltimento di rifiuti ingombranti. Mi anticipa qualche notizia: il ritiro da parte dell’Ama è gratuito se il servizio è a livello strada, si paga se invece i netturbini salgono al piano dell’abitazione.
Poi procede: «Le passo il numero dell’Ama, così potrà avere tutte le informazioni». Squilla il telefono dell’Ama, aspetto ma nessuno risponde. Improvvisamente scatta un’altra segreteria telefonica per un test sulla bontà del servizio 060606. Ci sono tre possibili numeri da premere sul telefonino: si va da 1 (servizio buono) a 3 (servizio insufficiente).
Premo il tasto 1 pensando di premiare la gentilezza della ragazza che mi aveva risposto e aspetto di parlare con l’Ama per avere tutte le informazioni per liberarmi dei rifiuti ingombranti. Invece arriva la bruttissima sorpresa: al telefono non risponde nessuno. Non c’è alcun impiegato dell’Ama con il quale parlare. Ho passato mezz’ora inutilmente! Tra i proclami ufficiali Raggi-Ama e la realtà c’è un insormontabile oceano.
Il disservizio è incredibile! Smentisce tutti gli appelli ai cittadini per “Roma pulita”. Di fatto è una presa in giro per gli utenti con coscienza civica, di fatto è quasi il disco verde ai cittadini delusi per abbandonare i rifiuti in strada.
È una bruttissima sorpresa per il sottoscritto che paga regolarmente un salatissimo conto per lo smaltimento dei rifiuti urbani e che non vuole abbandonare ogni tipo di immondizie e di scarti in strada. Ma è anche l’ennesima tegola sull’Ama, sotto accusa per le vie piene di immondizie puzzolenti, e sul comune di Roma per il degrado della città eterna. Certamente non è una bella pubblicità per Virginia Raggi incappata anche in scioperi generali proclamati dai sindacati contro il disastro dei servizi pubblici del Campidoglio. Per la sindaca cinquestelle della capitale non sarà semplice ottenere un secondo mandato nelle elezioni del prossimo anno.