Carlo Calenda annuncia la sua candidatura per il Campidoglio e il Pd va in fibrillazione. Il problema è che il leader di Azione ha preso in contropiede il vertice Dem, perché ha deciso di iniziare la sua corsa da solo, senza chiedere il disco verde del maggior partito del centrosinistra, ed escludendo qualsiasi accordo con Cinquestelle. Proprio mentre il segretario del Pd Zingaretti stava cercando di convincere M5S a scaricare Virginia Raggi, che vuole assolutamente ricandidarsi, per concordare un candidato comune da presentare alle elezioni romane della prossima primavera.
A questo punto, la mossa di Calenda, che non a caso ha trovato l’immediato sostegno di Matteo Renzi e di Italia Viva, suona come una vera e propria Opa sul Pd, coglie di sorpresa il segretario Zingaretti mentre è all’affannosa ricerca di un “big” da lanciare per sostituire la sindaca Cinquestelle, che accusa di aver gestito la città in maniera disastrosa.
Il bello è che, allo stato delle cose, Calenda potrebbe anche farcela a piegare il Pd, diventando sindaco di Roma con i voti del centrosinistra. Perché, piaccia o non piaccia a Zingaretti, in assenza di un candidato forte indicato dal vertice Dem, le primarie del centrosinistra incoronerebbero il leader di Azione, che vincerebbe per distacco. Come conferma un recentissimo sondaggio.
Certo, poi bisognerebbe fare i conti con le urne da cui in primavera uscirà il nuovo inquilino del Campidoglio. Ma anche qui le indagini demoscopiche danno Calenda sicuro perdente solo contro un centrodestra unito guidato dalla romana Giorgia Meloni, che però continua a ripetere di non avere alcuna intenzione di presentarsi.
Comunque sia, stando al sondaggio appena pubblicato sul sito del quotidiano Repubblica, se i gazebo del centrosinistra dovessero chiudersi adesso, il candidato sindaco del centrosinistra sarebbe Carlo Calenda con il 50 per cento dei voti. Sempre ammesso che le primarie si facciano sul serio e che il leader di Azione, finora contrario alla consultazione, vi possa partecipare.
Resta il fatto che al momento Zingaretti non ha un contendente da contrapporgli e in grado d’insidiare l’ex ministro dello Sviluppo economico nella competizione interna al centrosinistra. Come dimostra il fatto che il 18% dei votanti interpellati da Repubblica dichiara di non essere convinto da nessuno dei potenziali candidati emersi finora. La ricerca di Zingaretti continua. Intanto Calenda ha lanciato la sua Opa e rischia di prendersi non solo il Campidoglio, ma anche il Partito Democratico.