Vaccino americano, cinese, russo, anglo-italiano. La gara mondiale per chi arriverà prima a un vaccino anti Coronavirus, è aperta da quasi un anno: da quando nel dicembre 2019 scoppiarono in Cina i primi casi di infezioni.
Da allora la tragica pandemia ha causato lutti e disastri economici in tutto il globo: oltre 1.100.000 morti e più di 40.000.000 contagiati. Stati Uniti, Cina, Russia e Unione europea sono impegnati in una dura sfida che somiglia tanto a una nuova gara tra superpotenze per l’egemonia mondiale sanitaria, economica e politica.
Donald Trump si gioca tutto: dalla rielezione a presidente degli Stati Uniti alla stessa vita. Il presidente populista scettico sulla pandemia è caduto lui stesso nella trappola del virus: è rimasto contagiato, è finito ricoverato in ospedale e poi si è riaffacciato nella campagna elettorale contro Joe Biden per essere rieletto il 3 novembre alla Casa Bianca.
A settembre si era sbilanciato sui tempi del vaccino americano: «Sarà da metà ottobre. Potrebbe essere poco dopo». Ma l’obiettivo è fallito, così ha corretto il tiro: «Un vaccino sicuro ed efficace contro il Covid arriverà prima della fine dell’anno».
Il vaccino americano ha molti concorrenti. Xi Jinping, dopo la “guerra dei dazi”, vuol vincere la gara sanitaria con Trump. Il presidente della Repubblica popolare cinese è riuscito a contenere la pandemia nel paese del Dragone mentre sconvolge con la seconda ondata Usa, Russia, Europa, America Latina, India, Iran. Pechino ha cominciato a somministrare dosi sperimentali di vaccino a centinaia di migliaia di persone sane con la motivazione dell’«impiego di emergenza». Tian Baoguo, dirigente del ministero della Scienza, è fiducioso: «Su 60.000 soggetti che hanno ricevuto il vaccino sperimentale, non è stato rilevato alcun effetto collaterale».
Anche Vladimir Putin si gioca tutto: la Federazione Russa è una delle nazioni più bersagliate dal Coronavirus. Il presidente russo cerca di rassicurare i cittadini: «Il laboratorio Vektor in Siberia ha registrato il secondo vaccino contro il Coronavirus chiamato EpiVacCorona». E il terzo vaccino «è in arrivo». Putin è soddisfatto: «Tutti lavorano in modo efficace, le persone ne hanno bisogno e questo un buon business». Il Cremlino calcola un fatturato mondiale annuo di 100 miliardi di dollari per il vaccino russo.
L’Italia è nell’occhio del ciclone: quasi 37.000 morti e oltre 15.000 nuovi contagiati al giorno (in vetta alle infezioni sono Milano, Napoli e Roma). Giuseppe Conte “tifa” per il vaccino anglo-italiano: se tutto va bene nella sperimentazione del vaccino Oxford-Irbm Pomezia-Astrazeneca «le prime dosi saranno disponibili all’inizio di dicembre». Luigi Di Maio dà qualche rassicurazione in più rispetto al presidente del Consiglio: «Entro fine anno avremo le prime dosi e dall’inizio dell’anno prossimo inizieremo le vaccinazioni».
Il governo Conte due ha deciso ulteriori severe restrizioni nelle relazioni sociali e nelle attività commerciali: in testa la possibilità di realizzare dei coprifuoco locali. I presidenti della Lombardia Attilio Fontana e della Campania Vincenzo De Luca subito hanno fatto scattare dei coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino nelle due regioni più flagellate d’Italia dal virus. A seguire il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha deciso il coprifuoco dalle 24 alle 5.
Le limitazioni alla libertà di movimento e ai contatti umani sono per ora gli unici rimedi contro la propagazione dei contagi in attesa di un vaccino efficace. Usa, Cina, Russia, Europa ne avrebbero un centinaio in dirittura d’arrivo. Tanti potenziali vaccini ma per ora nessun vaccino utilizzabile.