La solidarietà contro l’egoismo sociale. Barack Obama aziona il turbo per sostenere Joe Biden alla Casa Bianca. Finora si era mantenuto un po’ defilato nella campagna per le elezioni presidenziali Usa. Dopo 8 anni di presidenza si era ritirato a vita privata senza però mai staccare del tutto la spina dalla politica. Già due anni fa, nelle elezioni di medio termine per il Congresso, aveva dato un importante aiuto ai democratici.
Ma adesso, a ridosso delle elezioni per il presidente degli Stati Uniti, ha ingranato la quarta in sostegno del candidato democratico: Biden «sarà un grande presidente». I sondaggi danno Biden poco al di sopra di Donald Trump e tutto può succedere nel voto del 3 novembre. Nel Partito democratico tutti ricordano il disastro del 2016: alla fine Hilary Clinton fu sconfitta da Trump nonostante il forte vantaggio assegnatole dai sondaggi elettorali nei confronti del candidato repubblicano.
L’attacco di Obama è a tutto campo: «La presidenza di Donald Trump è un reality show». Attacca la politica di «insulti» e «minacce» verso gli avversari del presidente sovranista e populista. Lo paragona a uno «zio pazzo».
Boccia tutti i suoi quattro anni di presidenza: ha sbagliato tutto, non sa aiutare nessuno «tranne se stesso e i suoi amici». Ha fallito anche nella battaglia contro il Coronavirus negli Usa, una enorme tragedia umana, sociale ed economica. L’ex presidente degli Stati Uniti è stato particolarmente duro nella democratica Filadelfia con il presidente miliardario che non paga le tasse: «Trump non è stato nemmeno in grado di proteggere se stesso» dalla pandemia. Filadelfia e la Pennsylvania, roccaforti democratiche, sono un tassello importante per sbarrare la strada a un secondo mandato di Trump alla Casa Bianca.
Joe Biden è una figura sbiadita, non scalda i cuori dell’elettorato progressista come l’amato ex presidente afroamericano. Invece Obama sa toccare i tasti giusti per parlare sia agli elettori progressisti sia a quelli moderati. Può vantare i successi sociali, occupazionali ed economici dei suoi due mandati da presidente.
Punta sui lavoratori e il ceto medio insistendo su una rete di sicurezza sanitaria, sociale ed economica per i ceti più deboli. Punta sulle minoranze etniche battendosi per uguali diritti civili, mettendo fine a ogni discriminazione. Punta su una politica internazionale di pace: di collaborazione con gli alleati occidentali e di dialogo con la Cina e la Russia.
Avverte: «Queste sono le elezioni più importanti della nostra vita». Aggiunge: serve «una vittoria che non lasci dubbi». Il riferimento è all’accenno fatto da Trump a possibili brogli elettorali e alla eventualità d’impugnare il risultato delle urne se in favore di Biden. Così Obama preme l’acceleratore dell’impegno in favore del suo ex vice presidente. Sollecita alla mobilitazione generale. L’invito a tuffarsi nella mischia è anche a Bernie Sanders, l’anziano senatore socialista molto amato dai giovani e dalla sinistra del partito, ma battuto da Biden nelle elezioni primarie per la presidenza.